
L’accoglienza è stata meno calorosa di quanto si poteva immaginare. America Party, il partito pensato e voluto da Elon Musk dopo la rumorosa rottura con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, sembra non aver fatto molta presa nel cuore degli americani, almeno di quelli che si esprimono online.
Certo, di tempo ne è passato ancora poco, ma è difficile pensare che ci possa essere spazio per un’altra novità radicale nella politica nazionale statunitense, almeno per il momento.

Elon Musk, amministratore delegato di Tesla, insieme al presidente dell’Argentina, Javier Milei, nel 2025. Foto: Wikimedia Commons.
Basta eccezioni
America Party è qualcosa di molto diverso rispetto a qualsiasi missione impossibile che Musk ha creduto o crede di potere trasformare in realtà.
A differenza delle auto elettriche, dei pagamenti digitali, delle comunicazioni e connessioni satellitari o della neurotecnologia sanitaria, in mancanza di uno stimolo ben preciso la politica è spesso refrattaria a spinte innovative radicali, come quella di un terzo partito all’interno del tradizionale bipartitismo statunitense – scalfito in maniera rilevante a livello di voti soltanto dal tentativo del candidato indipendente populista Ross Perot, che alle elezioni del 1992 aveva raccolto il 19% del voto popolare.
Tanto più in un contesto storico in cui la forza politica dirompente per eccellenza negli Stati Uniti, Donald Trump, – nel 2015 accostato proprio a Perot per i rumor, poi smentiti, di una sua possibile candidatura con un terzo partito – è stato rieletto per una seconda volta non consecutiva.
Un fatto eccezionale, riuscito, oltre a Trump, soltanto a Grover Cleveland alla fine dell’800.

Foto: Unsplash.
Proclami social
Il 5 luglio Musk ha dichiarato su X il lancio ufficiale di America Party, ma non è chiaro se questo sia stato registrato o meno alla Commissione elettorale federale – l’agenzia indipendente del governo di Washington che vigila sulla trasparenza dei partiti e ne ufficializza l’iscrizione.
Nei successivi tre giorni, l’opinione pubblica digitale è sembrata rimanere alquanto fredda alla notizia e scettica sulle probabilità di successo del nuovo soggetto politico.
Sembra esserci un senso generale di incertezza e una mancanza di fiducia nei confronti della terza via prospettata da Musk, che, intanto, si affanna a scrivere nei post come “America Party non è di sinistra, non è di destra, ma è avanti”.
E ancora, aggiunge, America Party è di chi vuol costruire e fare, ideato per quella “maggioranza stanca che chiede chiarezza anziché caos. È il pulsante per il reset”.
In sintesi, specifica Musk, il suo partito è il contenitore per coloro che vogliono azzerare tutta la politica americana.
Un post che è già tutto un programma politico-elettorale.
By a factor of 2 to 1, you want a new political party and you shall have it!
When it comes to bankrupting our country with waste & graft, we live in a one-party system, not a democracy.
Today, the America Party is formed to give you back your freedom. https://t.co/9K8AD04QQN
— Elon Musk (@elonmusk) July 5, 2025
Americani silenti
L’atteggiamento manifestato dai cittadini statunitensi che hanno scelto i social e il web per esprimere la loro opinione è tutt’altro che positivo.
Lo certificano i dati raccolti e analizzati dall’agenzia indipendente di marketing Arcadia, che ha esaminato i post – con o senza commenti – in cui si parla del nuovo partito di Musk sia sui quattro social media principali – Facebook, Instagram, X e TikTok –, sia sulle piattaforme web in cui gli utenti hanno discusso e scritto dell’argomento, come YouTube e Reddit.
Tra tutti coloro che, dal 5 al 7 luglio, hanno commentato le parole “America Party” – capace, in tre giorni, di generare oltre sette milioni di interazioni –, il sentiment è negativo nel 73% dei casi.
Eppure, nello stesso breve periodo, il nome Elon Musk, che a sua volta ha prodotto nello stesso lasso di tempo 6,4 milioni di interazioni, è riuscito a coinvolgere in modo positivo e propositivo gli americani, come dimostra un atteggiamento favorevole nelle parole del 51,3% degli utenti.
Un divario sostanziale tra le opinioni nei confronti del nuovo partito e del suo fondatore, che sembrerebbero voler rimarcare la differenza di giudizio tra Musk e la sua idea, poco apprezzata, di fondare America Party, verso cui esiste una diffusa diffidenza.
Da un lato c’è una fiducia diffusa da circa la metà degli americani nei confronti dell’uomo più ricco del mondo, costruita nel tempo grazie ai numerosi successi imprenditoriali delle aziende che ha fondato, possiede o guida. Dall’altro, regna una prevalente diffidenza per il nuovo soggetto politico.
Al momento, dopo la travagliata gestione del Dipartimento per l’efficienza governativa – creato da Trump su misura per l’amministratore delegato di Tesla –, a Musk non sembra riuscire l’ormai classica transizione da imprenditore di successo a uomo di Stato.

Dati: Arcadia.
E la situazione non cambia più di tanto se si passa a osservare le reazioni degli utenti europei, spettatori interessati della vicenda.
Dall’altra sponda dell’Atlantico, l’atteggiamento delle persone sui social media e, più in generale, sul web resta avverso al progetto America Party, con una percentuale di sentiment negativo che si mantiene maggioritaria, pur scendendo al 62% dei casi.
Non resta che aspettare.
Le prossime settimane saranno decisive per comprendere se e quanto Elon Musk intenderà puntare davvero e spendersi per far crescere la sua creatura politica.