
A quattro mesi dal lancio della piattaforma di notizie Noosphere, progettata per raccogliere e fare da aggregatore del lavoro di importanti giornalisti indipendenti, arriva la notizia dell’ingresso di Chuck Todd, per dieci anni conduttore del famoso programma Meet the Press di Nbc News.
Noosphere, spiega l’Associated Press, prende il nome dalla teoria di Pierre Teilhard de Chardin, paleontologo e filosofo francese vistoto a cavallo fra il secondo ‘800 e la prima metà del ‘900, secondo cui attraverso l’interazione degli esseri umani organizzati in reti sociali complesse si sarebbe creata una sorta di “coscienza collettiva”.
La noosfera, appunto.
Una scelta che riflette l’obiettivo della piattaforma in un momento di stravolgimenti nell’ecosistema dell’informazione.
Lo scopo è riuscire a riunire cronisti di talento e offrire i loro prodotti a un nuovo pubblico, abituato a fruire dei contenuti dai social media.
Per questo Noosphere è stata concepita sul modello immersivo di TikTok, ma è anche simile a Substack.
La differenza principale con la piattaforma nata per le newsletter sta nel modello di abbonamento.
Se su Substack ci si iscrive – e si paga – per il singolo autore, su Noosphere, per 14,99 dollari al mese si ottiene accesso a tutti i giornalisti presenti sulla piattaforma – 20 finora.
Una sfida che la fondatrice Jane Ferguson, amministratrice delegata di Noosphere ed ex corrispondente di guerra della Pbs, intende vincere.

La giornalista Jane Ferguson, ad di Noosphere. Foto: Wikimedia Commons.
Ferguson ha raccolto un milione di dollari per lanciare Noosphere ed è in procinto di annunciare un nuovo round di investimenti.
La cronista irlandese, vincitrice di premi per il suo lavoro in luoghi ad alto rischio come Siria e Afghanistan, non è nuova a sfide impegnative.
Docente a Princeton, ha cominciato a realizzare quanto fosse difficile per i colleghi trovare spazi per pubblicare i propri lavori, anche quando di qualità.
E ha cominciato a parlarne con il suo socio, Sebastian Walker, che, lavorando per Vice, aveva assistito alla bancarotta della sua testata nel 2023.
La squadra
Tra i primi a unirsi all’impresa è stato Matthew Cassell, già collaboratore di New York Times, Bbc e la stessa Vice, che per Noosphere ha pubblicato contenuti sulla guerra tra Israele e Iran e recenti reportage dalla Cisgiordania.
Come riporta l’Associated Press, tra i recenti collaboratori c’è anche la reporter palestinese Shrouq Al Aila, premiata lo scorso anno con lo International Press Freedom Award del Committee to Protect Journalists.
Al Aila ha contribuito con video da Gaza, mostrando la distribuzione degli aiuti mentre in sottofondo si sentivano gli scontri a fuoco.
Ha preso parte alla piattaforma anche il fotografo israeliano Oren Ziv, collaboratore di Agence France-Press e Haaretz, ha documentato una zona colpita da un missile in Israele, mostrando i corridoi distrutti di un ospedale.
A occuparsi di politica interna statunitense ci sono anche giornalisti americani come l’ex Cnn Chris Cillizza, che segue la Casa Bianca da Washington.
Cillizza, dopo aver lasciato l’emittente di Atlanta, aveva lanciato il suo canale So What su Substack, pur criticandone quello che secondo lui la piattaforma di newsletter stava diventando negli ultimi mesi: un rifugio per i giornalisti di opposizione al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
Qualcosa di simile all’epiteto affibbiato a Bluesky nel periodo della presunta fuga delle personalità progressiste del mondo dell’informazione e della politica da X.
Lo stile di Noosphere, comunque, è già riconoscibile e molto distante dal modello del giornalismo televisivo e più simile a quello utilizzato su Substack: voci dirette dei giornalisti, possibilmente sul campo.

Il giornalista Chuck Todd, ex conduttore di Meet the Press su Nbc News e autore del Chuck ToddCast su YouTube e Apple Podcasts. Foto: Flickr.
Guest star strategica
In ogni caso, per ora la guest star di Noosphere è Chuck Todd.
Lo scorso gennaio, aveva già destato stupore, l’annuncio del suo addio alla Nbc, dove aveva lavorato per 18 anni e condotto, dal 2014 al 2023, il programma televisivo più longevo d’America: Meet the Press.
Ad aprile, Todd aveva già dichiarato al New York Times di volere intraprendere nuove avventure professionali, partendo dal podcast The Chuck ToddCast, lanciato nel 2016, quando a produrlo era proprio la Nbc. Oggi, gli episodi sono disponibili su YouTube e Apple Podcasts.
Tra i suoi progetti, aveva detto al quotidiano newyorkese, ci sarebbe anche quello di fondare un’azienda editoriale focalizzata sull’informazione locale,
Per Noosphere ha invece avviato un programma la domenica sera, debuttando con ospiti come Steve Bannon e Trita Parsi, fondatore del National Iranian American Council.
Ferguson è convinta che Todd a Noosphere sia una buona strategia per aumentare ascolto e attenzione.
L’obiettivo dell’ad è riuscire a soppiantare Substack con la sua piattaforma.
Per farlo, oltre a ospitare nomi di peso come l’ex conduttore della Nbc, ha anche avviato contatti con media tradizionali interessati a comprare contenuti dalla piattaforma.
“Noosphere avrà giornalisti sul campo in ogni zona calda del mondo”, ha detto Todd – come riportato dall’Associated Press.
La piattaforma, ha aggiunto l’ex Nbc, “ha buone probabilità di avere successo nella propria nicchia. La domanda è: quanto può ampliarsi questa nicchia?”
Todd sembra dunque credere e puntare sul modello aziendale promosso da Ferguson, ma prima ancora su un’altra cosa: il talento e il successo dei giornalisti che fanno parte del progetto.