
Nella corsa all’IA da parte dei grandi gruppi editoriali si aggiunge anche Le Monde, che ha appena chiuso un accordo con Perplexity.
L’idea dello storico media francese è quella di migliorare la qualità delle informazioni nel suo motore di ricerca e fornire alla redazione strumenti innovativi, garantendo, al contempo, la tutela dei suoi diritti e la remunerazione dei contenuti.
Le Monde, che già aveva firmato un accordo con OpenAI a marzo 2024, si aggiunge ai grandi media che già hanno stretto accordi con Perplexity, come Der Spiegel, Prisa – editore di El Pais – e la rivista Time.
Come si legge sullo stesso Le Monde, a differenza dell’accordo firmato con OpenAI, la sinergia pluriennale con Perplexity non prevede l’utilizzo dei contenuti editoriali per addestrare un (Large Language Model ma riguarda solo l’utilizzo dei contenuti della testata per generare risposte a determinate domande.

La sede di Le Monde a Parigi. Foto: Wikimedia Commons.
Accordo con Perplexity
Questa mossa consente agli utenti di Perplexity di trovare, se applicabile, la fonte delle risposte nei contenuti editoriali di Le Monde, con la speranza di attrarre una nuova generazione di lettori che hanno familiarità con queste tecnologie.
Ogni volta che il motore di risposta utilizza un articolo di Le Monde per formulare la risposta, verrà inserito un link all’articolo in questione, garantendo così ulteriore visibilità ai contenuti.
Questo accordo garantisce al quotidiano francese anche l’accesso a Sonar, un motore di risposta che verrà implementato nel corso del prossimo mese sul sito e sulle app del gruppo.
La nuova funzionalità offrirà ai lettori un’esperienza di ricerca complementare a quella di un motore di ricerca tradizionale.
Nello specifico, gli utenti avranno la possibilità di effettuare richieste nel linguaggio naturale, ricevendo risposte esclusivamente dai contenuti di Le Monde.
Un’integrazione che il quotidiano afferma essere subordinata all’affidabilità e alla pertinenza delle risposte e che verrebbe revocata qualora non soddisfacesse tali criteri.
Le Monde sostiene “questo nuovo accordo, come i precedenti, non ostacolerà la libertà dei nostri giornalisti di indagare sul settore dell’intelligenza artificiale in generale e su Perplexity in particolare”.
Il giornale ritiene che il contratto, “ancora una volta non esclusivo, sia di fondamentale importanza per Le Monde, i suoi lettori, i suoi abbonati e, più in generale, per il settore dell’informazione online”.
E precisa che: “Come l’accordo precedentemente firmato con OpenAI, anche questo prevede un compenso per Le Monde per la citazione dei suoi contenuti”.
Dopo l’intesa con OpenAI, si tratta dunque di “un secondo precedente in un momento in cui tutti gli editori di stampa lottano per far valere i propri diritti e quelli dei propri giornalisti, mentre molte piattaforme digitali e operatori dell’intelligenza artificiale sono sospettati di violare il diritto d’autore e i diritti degli editori”.
Partita da giocare
Le Monde è l’unico editore francese ad aver concluso un accordo con OpenAI mentre, tra gli altri, si contano News Corp, Associated Press, Axel Springer, Condé Nast, Financial Times, Future, Hearst, Vox Media e, solo da poche settimane fa, il Washington Post.
Fondata a San Francisco nel 2022, Perplexity è diventata un attore chiave in questo settore.
Il suo prodotto principale è un “motore di ricerca avanzato” che, invece di fornire un elenco di link, utilizza modelli linguistici di IA per analizzare le query in linguaggio naturale e fornire risposte personalizzate, complete di link alle fonti citate.