Reuters lancia una campagna contro le fake news e la disinformazione

Di il 24 Novembre, 2025
L'iniziativa lanciata dall'agenzia di stampa fondata a Londra nel 1851 è diventata anche un cortometraggio diretto da Ivan Bird, candidato ai BAFTA
Foto di copertina: la sede di Reuters, Wikimedia Commons

Nel panorama mediatico odierno in cui quotidianamente siamo chiamati a contrastare le fake news e i contenuti manipolati, distinguere il vero dal falso è diventato sempre più complesso.

Reuters, consapevole di questa crisi di fiducia dei lettori, ha voluto lanciare una campagna per riaffermare il valore della comunicazione indipendente.

Si chiama “Pure News, Straight from the Source” e l’obiettivo è quello di raggiungere tutti quelli che cercano notizie accurate e imparziali in un’era di crescente disinformazione.

La nuova campagna di Reuters, foto: Reuters

L’obiettivo della campagna

La campagna gioca sulle metafore con un linguaggio fotografico simbolico potente che vede al centro delle bottiglie d’acqua: così come l’acqua è limpida alla sorgente e rischia di contaminarsi man mano che si allontana dal punto d’origine, anche l’informazione perde chiarezza quando viene manipolata o filtrata da interessi esterni.

Una scelta comunicativa senza dubbio non casuale ma ben ponderata, come si evince dall’articolo comparso su Reuters: la metafora visiva permette di tradurre un concetto astratto – la purezza della notizia – in un’immagine immediata e universale.

La campagna non si limita a uno slogan, ma prende anche la forma di un cortometraggio diretto dal regista Ivan Bird, candidato ai BAFTA.

Secondo il Reuters Institute Digital News Report del 2025, oltre la metà degli intervistati a livello globale ha dichiarato di essere preoccupata se le notizie che legge online siano vere o false.

Un timore particolarmente elevato negli Stati Uniti, dove il 73% di coloro che hanno risposto al sondaggio si dicono molto preoccupati. 

Il cortometraggio

Con un corto il messaggio si trasforma in un’esperienza immersiva, capace di coinvolgere emotivamente lo spettatore attraverso uno storytelling visivo che si conferma come uno dei mezzi più efficaci per trasmettere valori e rafforzare la fiducia degli utenti,

In particolare, su Instagram, il corto, realizzato da Gravity Road e diretto, appunto, da Ivan Bird per Great Guns, viene presentato come una scelta creativa molto ragionata.

La parte iniziale, prodotta con tecnologie di intelligenza artificiale generativa, suggerisce un’analogia visiva dell’acqua sporca – che rappresenta la disinformazione – la quale si trasforma gradualmente in acqua limpida, fino a esplodere in riprese reali dei giornalisti Reuters sul campo.

Una scelta che Reuters spiega così: “Sebbene l’intelligenza artificiale generativa venga utilizzata in modo artistico nella campagna, Reuters mantiene rigide linee guida editoriali che vietano la creazione di foto e video con l’intelligenza artificiale generativa nella sua copertura giornalistica, garantendo al pubblico la certezza che ciò che vede dai giornalisti Reuters sia reale, accurato e affidabile”.

La fiducia resta al centro

Reuters ribadisce un concetto chiave: la fiducia non è negoziabile.

In un panorama in cui algoritmi e intelligenza artificiale possono generare contenuti fuorvianti, la campagna sottolinea la differenza tra informazione prodotta con rigore giornalistico e quella che nasce da fonti non verificate anche se, paradossalmente, la prima parte del corto è realizzata proprio dall’AI ma sotto stretto controllo dell’agenzia creativa.

Da un punto di vista comunicativo, l’agenzia di stampa più conosciuta al mondo non punta solo a difendere la reputazione e a lanciare un ulteriore avvertimento sui rischi a cui si può incorrere non verificando le fonti informative, ma vuole costruire un patto di trasparenza con il pubblico, proprio come trasparente è una bottiglia d’acqua.

Reuters si presenta come attore sociale, impegnato a proteggere l’ecosistema informativo globale e la comunicazione diventa un atto di responsabilità: non solo un mezzo per rafforzare il brand, ma uno strumento per educare i cittadini alla consapevolezza critica.

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Chiara Buratti
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Chiara Buratti muove i suoi primi passi nel mondo del giornalismo nel 2011 al "Tirreno" di Viareggio. Nel 2012 si laurea in Comunicazione Pubblica e nel 2014 consegue il Master in Giornalismo. Dopo varie esperienze, anche all'estero (El Periódico, redazione Internazionali - Barcellona), dal 2016 è giornalista professionista. Lavora nel web/nuovi media e sulla carta stampata (Corriere della Sera - 7, StartupItalia). Ha lavorato in TV con emittenti nazionali anche come videoeditor e videomaker (Mediaset - Rete4 e Canale 5, Ricicla.tv).