1. I comunicatori ridisegnano il loro ruolo
Durante un evento organizzato da Axios, è emersa – attraverso un confronto con numeri professionisti del settore – una ridefinizione del ruolo dei comunicatori aziendali. Nei vari incontri con responsabili della comunicazione e degli affari istituzionali, non sono state usate parole come “comunicato stampa” o “social media”. Invece, si è discusso di politica, ostacoli normativi, gestione degli stakeholder, sostenibilità e strategie DEI.
Tutti temi che riflettono il modo in cui i comunicatori oggi investono tempo e risorse. Il focus si è spostato sulla capacità di comprendere lo scenario e coinvolgere le persone giuste nei processi decisionali. Secondo Katei Ioanilli, Ralph Lauren chief global impact and communications officer, i comunicatori hanno il compito di comprendere la “verità” dell’azienda e di contestualizzarla, una parte sempre più cruciale in un mondo dove tutti hanno una voce sul brand.
Dai dibattiti è emerso anche che la crescente influenza della comunicazione è attribuita a tre fattori: l’approccio basato sui dati, una gestione più proattiva delle crisi e la creazione di valore per l’azienda.
Inoltre, c’è una crescente domanda di “T-shaped communicators”, ossia professionisti con competenze generali e una profonda esperienza in settori specifici come prodotto, analisi o sostenibilità. Questo cambiamento è evidenziato dall’aumento dei Chief Communications Officer Plus (ne abbiamo parlato nella scorsa puntata di Trends), che superano per la prima volta i ruoli tradizionali di CCO, secondo l’Observatory of Corporate Reputation.
2. Il nuovo approccio delle aziende alla comunicazione ESG
Oggi...