1. L’AI diventerà il mio CEO?
Quanto utilizzano l’intelligenza artificiale le leadership e i management aziendali? E in che modo l’AI può supportare le decisioni strategiche? Di recente, l’Harvard Business Review ha cercato di rispondere a queste due domande.
Due casi studio riportati dalla rivista hanno messo alla prova le capacità dell’AI in ambito di pianificazione strategica, con l’obiettivo di superare i punti ciechi, prevedere il futuro, affrontare le tendenze e sviluppare scenari. I risultati sono stati ambivalenti: se da un lato alcune risposte generate dall’AI si sono rivelate innovative, dall’altro alcuni suggerimenti hanno trascurato aspetti rilevanti per l’azienda.
Un limite intrinseco di questi strumenti è legato al fatto che, essendo addestrati su dati storici, tendono a guardare al passato. Tuttavia, l’esperimento ha dimostrato che, con un prompt ben strutturato, l’AI può rappresentare un valido supporto nei brainstorming con il CEO. E, se questo era motivo di preoccupazione, puoi stare tranquillo: l’AI non prenderà il posto del tuo CEO né diventerà presto uno dei top manager della tua azienda.
Ma i manager? Quanto utilizzano l’AI? Secondo una ricerca del Capgemini Research Institute, solo il 15% l’ha integrata nel proprio lavoro quotidiano. Ciò nonostante, la percentuale cambia drasticamente quando si parla degli studenti MBA: il 40% di loro utilizza regolarmente l’AI per svolgere diverse attività quotidiane, riconducibili a due principali ambiti di utilizzo, ovvero esecutore (ad esempio per traduzioni, riassunti, o programmazione) e thought partner, offrendo supporto in attività di brainstorming e problem solving.
Sta emergendo, quindi, una nuova generazione di manager entusiasti dell’AI. Una volta completato l’MBA, però, si troveranno a confrontarsi con una realtà aziendale spesso restrittiva: molte organizzazioni consentono l’uso di tool di AI generativa, ma con numerose limitazioni. Questo rappresenta una sfida significativa per le aziende, che dovranno essere in grado di attrarre e trattenere questi nuovi talenti, rivedendo in modo radicale le proprie politiche sull’uso dell’intelligenza artificiale.
2. AI for Profit
Una svolta epocale scuote il mondo dell’intelligenza artificiale: OpenAI si sta trasformando in una società for-profit, un passaggio cruciale che avviene in un momento di profondi cambiamenti interni. Tra questi, spiccano le dimissioni improvvise di Mira Murati, ex Chief Technology Officer, che segnano un punto di svolta per l’azienda.
Secondo il Wall Str...