
È stata una vittoria conclamata fin dagli annunci dei primi punteggi di giuria quella dell’Austria alla 69esima edizione dell’Eurovision Song Contest, con un unico momento di tensione finale per via del testa e testa con Israele che ha scalato quattordici posizioni ottenendo il punteggio più alto al televoto.
La competizione si è svolta a Basilea dopo la vittoria della Svizzera all’edizione 2024 e ha confermato meccanismi e linguaggi di una gara in cui la componente della canzone continua ad avere un valore minimo.
Poca musica
In pochi ricorderanno Wasted Love di JJ negli anni a venire, complici anche i rapidi cambi di tendenze nel mondo musicale e, soprattutto, in quello social, che lo diffonde e lo incrementa.
Ne è prova il risultato ottimo di Tommy Cash per l’Estonia con la sua Espresso macchiato, che ai 98 punti delle giurie ha sommato i 258 del televoto piazzandosi in terza posizione.
Resta comunque sorprendente e incoraggiante il risultato di Lucio Corsi, subentrato ad Olly nella partecipazione ad Eurovision e capace con la sua “Volevo essere un duro” di conquistare un ottimo punteggio dalle giurie (159 punti), l’endorsement di Ed Sheeran e a piazzarsi quinto nella classifica finale.
Corsi — accompagnato dal suo co-autore Tommaso Ottomano — ha brillato come uno dei concorrenti musicalmente più capaci e di qualità, con una performance elegante e misurata che ha aperto uno spaccato nella patina sempre roboante dell’intera competizione.
Con lui, i concorrenti portoghesi Napa sono stati i soli a seguire l’onda della canzone come fine della performance: il loro brano Deslocado ricalcava le sonorità di “Volevo essere un duro”, ma non è bastato a far loro ottenere più della ventunesima posizione in coda alla classifica.
Tanta tv
In tutto ciò, Eurovision si conferma un prodotto esclusivamente televisivo, capace di dialogare con dinamiche social e a fornire contenuti scalabili e frammentari che restano però fini a loro stessi, soprattutto se calati nel contesto europeo.
Non esiste infatti un mercato discografico europeo coeso o forme di tour managing che possano far da solida risonanza comunitaria per gli artisti che partecipano e vincono alla competizione.
Chi passa per Eurovision è messo in vetrina e poco più.
Il programma rimane comunque un concentrato di intrattenimento audiovisivo che ha il suo apice nella fase di creazione e trasformazione delle classifiche, con punteggi che variano, equilibri e squilibri – anche politici – che si ritrovano sul palco e dichiarazioni espresse in trasparenza.