La nuova strategia di Netflix per insidiare il regno di YouTube

Di il 17 Giugno, 2025
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Nonostante stia battendo i suoi diretti competitor, l’azienda di streaming sta valutando nuovi metodi per rientrare nella gara con la piattaforma video di Google. E non c'entrano solo i podcast

Lo scorso lunedì – 9 giugno – Semafor ha riportato che Netflix ha comprato i diritti per la puntata pilota di una serie televisiva scritta e ideata dal The Daily Beast, riuscendo a battere la concorrenza di YouTube.

La serie si incentrerà su eventi di attualità e sarà co-prodotta dai Bright North Studios.

Lo show non avrà una forte identità politica, confermando le intenzioni dell’azienda di streaming online co-fondata da Reed Hastings, attuale presidente, e Marc Randolph, di voler adottare un approccio neutrale nei rapporti con Washington.

Lo sviluppo del progetto è alle fasi iniziali e non è ancora chiaro quale sarà l’esatto formato della sua struttura e programmazione.

La notizia rappresenta un cambio di rotta per la società presieduta da Hastings, che non era intenzionata ad entrare nel mondo dei media e delle informazione.

YouTube tv

Nuova tv

Questo cambio di strategia sembra essere stato causato dalla crescente pressione che YouTube sta mettendo a Netflix, come alle altre piattaforme di streaming.

Sempre più utenti infatti decidono di utilizzare il social media di Google sulla propria televisione anziché su un dispositivo mobile.

Ad aprile, su YouTube si è avuto il 12,4% dell’intero consumo televisivo, distaccando nettamente Netflix, ferma al 7,5%.

Questa tendenza è giustificata da più fattori e, si è scritto, potrebbe portare YouTube a diventare la nuova televisione.

Un simile aumento di utenti è infatti dovuto non solo ai tradizionali video, ma anche ai prodotti innovativi e di alta qualità, come i podcast e i documentari ideati dai creatori di contenuti.

Così, Netflix ha deciso di valutare nuovi stratagemmi per aumentare la propria competitività sul mercato.

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Foto: Flickr.

Dolce podcast

A trainare la crescita di Google sono proprio i suoi podcast, che, nel mese di marzo, sono stati visti in totale da più di un miliardo di utenti. E sembra che il numero sia destinato ad aumentare.

Il dato ha preoccupato anche Spotify, azienda che pure ha deciso di puntare molto sui podcast, come ha dimostrato la recente aggiunta sulla piattaforma del formato video.

Mentre non è totalmente trasparente il modo in cui l’azienda di Mountain View ha calcolato queste cifre, è chiaro che la sua strategia stia pagando.

Lo stadio State Farm Stadium di Glendale, in Arizona, dove si è disputata la finale 2023 del Super Bowl. Foto: Flickr.

Tg per divertirsi

In aggiunta ai classici podcast, si sono moltiplicati i programmi di notizie e infotainment.

La ragione dietro questa tendenza è il trasferimento di giornalisti e conduttori dai media tradizionali verso piattaforme digitali come Substack e, appunto, YouTube.

Questo movimento riguarda sia i conservatori e personalità vicine alla destra trumpiana sia opinionisti progressisti.

Fra le varie motivazioni che stanno provocando questo esodo, parte della spiegazione sta nel fatto che i giornalisti sono allettati dall’indipendenza offerta dalla possibilità di aprire il proprio canale senza vincoli politici.

Un altro fattore è il declino delle emittenti televisive.

Negli Stati Uniti, poi, bisogna considerare anche la svolta della Casa Bianca nella gestione degli accrediti per la sua sala stampa, che ha aperto le porte a news influencer e content creator favorevoli alle politiche del presidente Donald Trump.

Google, però, ha in serbo anche qualcos’altro, oltre ai video-podcast e ai prodotti di infotainment.

Il gruppo di Mountain View ha iniziato a interessarsi in maniera sempre più insistente alle dirette sportive.

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Foto: Unsplash.

Contrattacco Netflix

Nel frattempo, i rivali di YouTube stanno provando a colmare il distacco.

Ci ha provato per prima Amazon, portando su Prime Video la star di YouTube Mr. Beast, il creator dal canale con il maggior numero di iscritti al mondo.

In origine, i suoi video erano basati su sfide estreme e progetti filantropici.

L’azienda di Jeff Bezos lo ha poi ingaggiato per creare un game show televisivo con un montepremi totale superiore ai dieci milioni di dollari.

Per variare rispetto ai suoi contenuti classici – film e serie tv –, Netflix ha puntato inizialmente sui documentari, per poi sperimentare con i talk-show e le commedie in diretta.

L’azienda ha da poco annunciato di stare anche valutando l’opportunità di investire nel mondo dei podcast, – e dunque, concorrere direttamente con YouTube.

Ora, però, l’ultima novità è proprio il programma di attualità in stile magazine, attraverso la collaborazione di The Daily Beast.

Prime Video ha già sperimentato il mondo delle notizie, con la diretta della notte elettorale nelle scorse presidenziali degli Stati Uniti.

Ma se il progetto di Netflix andasse in porto, sarebbe il primo programma di notizie periodico interamente prodotto e distribuito da una piattaforma di streaming.

Oltre a lanciare il guanto di sfidaa Google, l’iniziativa sarebbe anche l’ennesimo colpo inflitto ai media tradizionali.

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