L’IA è la nuova frontiera dell’editoria, non il nemico. La strategia di Axel Springer

Di il 25 Giugno, 2025
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Secondo l'ad del gruppo editoriale tedesco, le testate non dovrebbero combattere le big tech e i chatbot ma cercare il modo di integrare l'intelligenza artificiale nel loro modello aziendale

Lunedì 23 giugno, Axel Springer, il gruppo editoriale tedesco proprietario di Bild, Die Welt, Politico e Business Insider, ha annunciato di avere definito come obiettivo dei prossimi cinque anni quello di raddoppiare il valore complessivo delle sue attività.

Il Wall Street Journal riporta che l’amministratore delegato Mathias Doepfner ha dichiarato che questo momento è cruciale per il futuro dell’editoria.

Secondo il numero uno di Axel Springer, infatti, le testate giornalistiche non devono combattere contro la diffusione dell’IA ma devono saper integrare questi nuovi strumenti nei loro servizi.

Così il gruppo tedesco ha deciso di iniziare una vera e proprio rivoluzione del proprio modello di business.

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L’Axel Springer Campus, nuova sede del gruppo editoriale a Berlino, inaugurato nel 2020. Foto: Wikimedia Commons.

Sconvolgimento interno

Il primo passo mosso in questa direzione da parte di Doepfner è stato quello di alleggerire la propria organizzazione societaria, abbandonando tutte le attività non legate alla produzione di contenuti mediatici.

Con un’operazione annunciata a settembre 2024 e conclusa ad aprile di quest’anno, Axel Springer ha raggiunto un accordo con Kkr – Kohlberg Kravis Roberts & Co. –, una delle più grandi società di private equity e gestione degli investimenti al mondo, per scorporare le proprie attività editoriali da quelle pubblicitarie.

Così, la società di investimenti che aveva comprato le quote di minoranza dell’editore nel 2019, è uscita dall’azionariato, lasciando il 98% delle quote a Doepfner e Friede Springer, vedova del fondatore del gruppo.

L’operazione mirava a rendere più dinamica l’organizzazione societaria, un obiettivo simile a quello annunciato dalla Warner Bros. Discovery a inizio mese attraverso la sua riorganizzazione aziendale.

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Una delle sedi di Axel Springer a Berlino. Foto: Wikimedia Commons.

Vigile e opportunista

Una volta abbandonate le consociate nel settore della pubblicità, Axel Springer ha potuto riorganizzarsi e valutare i successivi passi.

Come prima cosa, ha valutato le possibilità sul mercato per espandersi senza perdere il proprio focus sull’editoria.

Seppure non ci siano ancora stati accordi, Doepfner non nasconde il proprio interesse in particolare per due testate: il Wall Street Journal e il Financial Times.

Il quotidiano di Londra conosce già il magnate tedesco, che aveva provato a comprarlo nel 2015.

Per quanto riguarda l’istituzione editoriale newyorkese nel campo finanziario, Doepfer ha negato di avere obiettivi a corto termine, anche se monitora con attenzione le dispute interne alla famiglia Murdoch, nella speranza che si possano creare occasioni.

Precedente Politico

Axel Springer ha già condotto importanti campagne di acquisizione negli Stati Uniti.

Nel 2021 infatti ha comprato Politico, testata online fondata da Robert Allbritton, che aveva rivoluzionato il modo di fare giornalismo politico negli Stati Uniti, con un modello basato sugli scoop e le notizie veloci.

Tuttavia, durante l’estate dello scorso anno, la redazione della testata aveva avuto alcuni problemi, legati alla nuova linea editoriale dettata dal gruppo tedesco e dall’abbandono di alcune importanti firme.

Per rilanciarsi, Politico ha iniziato a studiare il mondo dell’intelligenza artificiale, per capire se ci fossero possibilità da sfruttare per accrescere il pubblico e migliorare i propri servizi.

A settembre 2024, poi, ha annunciato una partnership con Capitol AI, startup di intelligenza artificiale, per integrare l’IA nel proprio servizio premium Politico Pro.

Con questa novità, gli abbonati avrebbero avuto accesso a un nuovo strumento che raccoglie e riassume informazioni in maniera rapida e dettagliata.

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Mathias Doepfner, ad di Axel Springer, al World Economic Forum di Davos, in Svizzera, nel 2016. Foto: Flickr.

Il futuro è qui

Secondo Doepfner è questa la direzione che deve prendere l’editoria: puntare sulla personalizzazione dei servizi per fidelizzare gli utenti e aumentare i ricavi sugli abbonamenti.

Axel Springer, a differenza di altri editori – come la New York Times company dopo il recente accordo con Amazon –, non mira a creare collaborazioni esterne con società di IA, ma vuole trasformare il proprio business model integrando questi strumenti per potenziare il proprio valore editoriale.

Se Google minaccia il traffico internet dei siti di notizie, il magnate tedesco non vuole puntare sulle possibili alternative o sui social media.

I chatbot hanno cambiato il modo in cui le persone si informano, riducendo le visite ai siti di notizie e i loro ricavi. Gli editori sono in crisi.

Di conseguenza, Axel Springer non vuole solo limitare i danni.

Ha deciso di rivoluzionare l’editoria sfruttando proprio gli strumenti che la stanno minacciando.

Perché, stando alle parole del suo ad: “Il digitale è la nuova stampa. L’IA è il nuovo digitale”.

Tra la seconda metà degli anni ’90 e i primi del 2000, le testate hanno dovuto abbandonare l’idea di combattere internet e fornire i propri contenuti in rete.

Per sopravvivere all’IA, invece, è necessario lasciarsi alle spalle i click e le pubblicità e puntare sulla personalizzazione dei contenuti editoriali.

Secondo Doepfner, questo vogliono gli utenti ed è quello che Axel Springer vuole provare a offrire loro.

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