
La giornalista di Axios Sara Fischer, con una semplice richiesta di commento, ha scatenato una diatriba tra Linda Yaccarino, ad di X, e Emma Tucker, prima donna a guidare il Wall Street Journal.
La giornalista americana stava intervistando la numero uno della società di Musk durante un evento al Cannes Lions – il più importante festival della creatività e dei settori ad essa legati.
Fischer ha chiesto un commento sul recente report riguardante le tattiche utilizzate da X per risanare le attività pubblicitarie sulla piattaforma, pubblicato dalla testata di proprietà di Investcorp.
Di tutta risposta, Yaccarino ha ribattuto con diverse accuse verso il Wall Street Journal, suscitando la reazione da parte della sua direttrice.

Emma Tucker, direttrice del Wall Street Journal
Casus belli
Il report in questione è stato pubblicato il 10 giugno 2025 e al suo interno sono mosse diverse accuse contro la strategia aggressiva assunta da X per vendere i propri servizi pubblicitari.
Dal 2022 – anno in cui Twitter ha cambiato proprietà – al 2024, la piattaforma ha perso il 44% dei ricavi provenienti da inserzionisti, passando da 4,6 miliardi di dollari a 2,6.
Secondo il Journal, per rimediare alla situazione e all’esodo dei marketer, X ha iniziato a utilizzare le cause legali, e la loro minaccia, contro i brand e le aziende per obbligarle a tornare sulla piattaforma.
Parole al veleno
Le esatte parole dell’amministratore delegato di X in risposta alla domanda della giornalista di Axios sul report sono state: “Ah, perchè c’è ancora qualcuno che legge quella testata?”.
Ha poi continuato dicendo che le accuse mosse dal Wall Street Journal erano infondate e che nessun tipo di prova o fonte attendibile erano state citate all’interno del report.
Fischer ha poi chiesto la versione dei fatti a Tucker, che ha come prima cosa sottolineato come la sua testata sia in forte crescita e abbia quasi raggiunto i cinque milioni di abbonati.
In un secondo momento ha dichiarato che spesso il suo giornale finisce nel mirino di figure politiche e manager d’azienda, ma che questo non li fermerà da seguire il loro approccio al giornalismo.
Le azioni legali
Per quanto Yaccarino possa contestare le accuse del Journal, non può negare che X stia vivendo al momento diverse cause legali contro brand e inserzionisti.
La società di Musk ha intrapreso ad agosto 2024 una battaglia contro la Global Alliance for Responsible Media (GARM), accusandola di aver organizzato un “boicottaggio illegale” contro la sua piattaforma.
Allo stesso modo ha mosso accuse basate sull’antitrust contro la World Federation of Advertisers, associazione che ha fondato la GARM.
Secondo Musk, il gruppo è responsabile di aver creato un monopolio della pubblicità facendo mettere d’accordo gli inserzionisti a discapito dei social media.
Allo stesso tempo X è anche in causa con Media Matters, no-profit che combatte la disinformazione sui social media.
L’accusa è quella di diffamazione, basata sulle dichiarazioni dell’organizzazione sul bias dell’algoritmo e l’insufficiente lavoro da parte di X nel moderare i contenuti.
Strategia volubile
Già nel 2024 Musk si era fatto notare a Cannes, ma in tutt’altro modo.
Nell’edizione scorsa, Musk aveva utilizzato la vetrina per scusarsi con gli inserzionisti e rettificare le sue uscite dei mesi precedenti.
Quest’anno invece, alla prima provocazione da parte dei giornalisti sull’argomento, Yaccarino non si è saputa contenere e ha subito attaccato il Journal per il report.
Tra l’altro l’episodio ha suscitato particolare interesse per il contrasto con le precedenti esperienze dell’amministratore delegato.
Infatti un tempo era a capo della sezione advertising della Nbc Universal e aveva ottimi rapporti con gli inserzionisti e i brand.
Come spesso si è visto, Musk fatica a tenere una linea coerente sulle proprie strategie ed opinioni.
Evidentemente questo difetto è riuscito a trasmetterlo anche ai suoi più stretti collaboratori.
E intanto a Cannes volano stracci.