
Foto copertina: Patrick Soon-Shiong, proprietario e presidente esecutivo del Los Angeles Times, nel 2014. Foto: Wikimedia Commons.
Il Los Angeles Times, lo storico quotidiano statunitense nato in California nel 1881, rilevato dall’imprenditore nel settore medico Patrick Soon-Shiong nel 2018 per 500 milioni di dollari, tornerà presto in auge e sarà anche quotato in borsa.
Ma con un altro nome: si chiamerà Los Angeles Times Next Network e, scrive il quotidiano, includerà lo stesso Los Angeles Times, oltre a una piattaforma per la creazione di contenuti chiamata Lat Next, Nant Games, la società di produzione video NantStudios Virtual Production e LA Times Studios, una divisione che si occupa dell’organizzazione di eventi fisici e da remoto.
Ad affermarlo è stato lo stesso Soon-Shiong, proprietario e presidente esecutivo della testata, durante il programma tv di Comedy Central, Daily Show. L’imprenditore ha dichiarato al conduttore, Jon Stewart, che la quotazione del giornale è attesa nel corso del prossimo anno.
Nuova era
Soon-Shiong ha acquistato il Los Angeles Times nel 2018 per 500 milioni di dollari, privatizzandolo dopo essere passato di proprietà alla società editoriale quotata Tribune Publishing, che per un breve periodo si era chiamata Tronc.
Negli ultimi anni, il quotidiano ha subito una serie di acquisizioni e licenziamenti che hanno ridotto significativamente il personale, con l’ultimo ciclo avvenuto a maggio.
Il giornale ha tagliato circa il 20% del personale della sua redazione nel 2024, a fronte di perdite finanziarie che lo stesso Soon-Shiong ha dichiarato aggirarsi dai 30 ai 40 milioni di dollari all’anno.
Ora, l’imprenditore vuole portare il Los Angeles Times all’interno di un ecosistema più ampio di giornalismo, fatto anche di creatori, eSport, produzione virtuale e contenuti premium.
“Abbiamo affrontato venti contrari. Il business dell’informazione è stato sconvolto, le abitudini del pubblico sono cambiate, ma credo che questo sia l’antidoto per il nostro successo a lungo termine. Diventando un pilastro centrale di una rete mediatica diversificata e tecnologicamente avanzata, ci posizioniamo per essere leader a livello nazionale, rimanendo fedeli ai valori che hanno reso il Los Angeles Times un’icona”, ha dichiarato Soon-Shiong durante l’intervista al Daily Show.
Il presidente esecutivo ha aggiunto che “questo modello ci permette di unire la nostra ineguagliabile credibilità a nuovi formati e voci, garantendo che il nostro giornalismo raggiunga il pubblico ovunque si trovi a livello nazionale”.
Il nuovo approccio, sostiene, “democratizzerà la partecipazione e, in definitiva, la proprietà. Questo legame più profondo con lettori e spettatori ci renderà più forti, più resilienti e più affidabili. Andremo avanti insieme e avremo successo insieme”.

La sede del Los Angeles Times. Foto: Wikimedia Commons.
Venti contrari
L’anno scorso si è abbattuta una vera e propria bufera sul giornale dopo che Soon-Shiong ha bloccato l’appoggio all’allora vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, in corsa alle elezioni presidenziali contro Donald Trump, innescando anche le dimissioni del direttore del comitato editoriale del giornale, Mariel Garza.
Di conseguenza, l’intero comitato editoriale si è dimesso e circa 20mila clienti hanno disdetto i loro abbonamenti digitali, come si legge sulla Cnn.
In questo ultimo anno è stato lo stesso Soon-Shiong a criticare il giornale, che a sua detta aveva subito una netta virata a sinistra e, per questo, ha voluto bilanciare inserendo nel comitato editoriale anche esponenti di destra, oltre a uno strumento basato sull’intelligenza artificiale per valutare il grado di politicizzazione degli articoli.
Proprio le integrazioni di servizi IA hanno suscitato diverse polemiche a causa di episodi infelici, come un commento dell’assistente virtuale che giustificava i crimini del Ku Klux Klan.
“La mia famiglia ha acquistato il Los Angeles Times per garantire una voce alla comunità e ora ha la possibilità di restituirla alla gente”, ha evidenziato il suo presidente esecutivo.
“Con questa opportunità, i lettori, membri della comunità, tutti quanti diventeremo media: la democrazia diretta in azione. La fiducia nelle nostre istituzioni si è erosa e non vedo l’ora di condividere questo percorso con il pubblico”.