Sin(A)ps(I) #3 – Amici m(AI)?

Di il 21 Maggio, 2024
pericoli intelligenza artificiale
Dalla distintività del Made in Italy ad un chatbot per amico, con un bel tappeto musicale e un contorno fake

1. Made in (A)Italy

A proprio agio con le tecnologie e l’innovazione, adattate, però, alla propria peculiarità imprenditoriale. Così il meglio del Made in Italy può approcciarsi all’avanzata dell’AI, rifiutando narrazioni inefficaci e guardando in primo luogo ai problemi da risolvere e alle opportunità da creare. Si lascia però un ruolo di rilevanza alle intelligenze “naturali”, che sono in grado di portare valore aggiunto al lavoro svolto dall’intelligenza artificiale, come del resto è sempre stato. Infatti, anche in passato evoluzioni come l’automazione si sono fatti largo nei processi di lavoro, ma l’ultima parola, soprattutto quando si parla di qualità e originalità, caratteristiche del Made in Italy, spetta al lavoratore.

Quest’ultimo, del resto, trova nell’AI un prezioso alleato: secondo un work trend index pubblicato da Microsoft e LinkedIn, il 75% degli impiegati utilizza tool di AI nel lavoro per riuscire a portare a termine le task della giornata. L’intelligenza artificiale, quindi, non sta sostituendo i lavoratori come si temeva, ma sta offrendo loro un valido supporto contro il burnout, spesso però non valorizzato adeguatamente, perché la formazione in materia offerta dalle imprese non è sempre presente o all’altezza. Il che è un paradosso, se si pensa che, sempre secondo quanto riportato da questo studio, la maggior parte di queste aziende non assumerebbe una persona che non sa usare l’AI. 

Questo strumento, però, richiede anche attenzione da parte di chi lo utilizza: in particolare, ha dimostrato di avere bias e di poter essere accusati di violazione di copyright o plagio. Insomma, un’intelligenza non può stare senza l’altra. Intanto il numero di content writer, marketing manager e graphic designer che aggiunge skill di AI al proprio profilo LinkedIn cresce vertiginosamente.

2. Amici m(AI)? 

Immaginiamo di avere un amico che non giudica, è sempre disponibile e conosce tutti i nostri segreti senza mai rivelarli: non si tratta di un supereroe digitale, bensì di un chatbot AI. Con l’ascesa di piattaforme come Character.AI, l’intelligenza artificiale sta diventando una presenza costante nelle nostre vite sociali, proponendoci compagni virtuali che ascoltano, consigliano e ci tengono compagnia ad ogni ora.

Studiosi di varie discipline ...

Stai per visualizzare la newsletter in formato ridotto, poiché non ti sei iscritto al portale. Clicca qui per registrati oppure, se sei giá registrato, clicca qui per effettuare l'autenticazione.
Devi essere loggato per lasciare un commento.