Meta ritarda il lancio del suo più grande modello di IA, Behemoth

Di il 20 Maggio, 2025
Nella corsa all'ntelligenza artificiale, da Menlo Park arriva il rinvio del suo sistema più avanzato, atteso per giugno. Alcuni attribuiscono la colpa al team che ha progettato Llama

Meta sta ritardando il lancio del suo modello di intelligenza artificiale di punta, Behemoth, secondo quanto si legge sul Wall Street Journal.

A essere particolarmente preoccupati sarebbero i suoi investitori multimiliardari, come hanno affermato fonti riservate interpellate dal media americano. Ma che cosa rallenta la tanto attesa diffusione dell’IA di Menlo Park?

Modello Behemoth

Gli ingegneri di Meta sono al lavoro per cercare di migliorare le capacità del modello Behemoth in linguaggi estesi.

Nelle prime fasi del suo sviluppo, il lancio di Behemoth era previsto per aprile, in concomitanza con la conferenza inaugurale di Meta sull’intelligenza artificiale per sviluppatori.

La società di Mark Zuckerberg ha presentato due modelli più piccoli della sua famiglia di modelli di intelligenza artificiale Llama prima dell’evento, ma in seguito ha posticipato il rilascio del nuovo modello a giugno.

Oggi c’è ancora un rinvio: per conoscere Behemoth si dovrà attendere l’autunno o, addirittura, più tardi perché né Zuckerberg né altri dirigenti di Meta hanno ancora specificato una tempistica esatta per l’introduzione di quello che definiscono il loro più grande modello di IA.

L’azienda potrebbe decidere di rilasciarlo prima del previsto, anche lanciando una versione più limitata.

Tuttavia, ingegneri e ricercatori di Meta temono che le sue prestazioni non siano all’altezza delle dichiarazioni che sono già state diffuse pubblicamente sulle sue capacità, secondo quanto hanno affermato alcune fonti.

Per il Wall Street Journal, i dirigenti dell’azienda non sono contenti delle prestazioni del team che ha sviluppato i modelli Llama 4 e, di conseguenza, gli additano l’incapacità di progredire su Behemoth.

Così Meta starebbe valutando significativi cambiamenti nella gestione dei suoi prodotti di intelligenza artificiale sebbene abbia pubblicamente decantato le capacità di Behemoth, affermando che in alcuni test ha già superato tecnologie simili a quelle lanciate da OpenAI, Google e Anthropic.

L’AI di Meta

Meta ha investito miliardi di dollari nello sviluppo della tecnologia che alimenta i chatbot su WhatsApp, Instagram e Facebook e, secondo quanto si legge sul Wall Street Journal, prevede di investire fino a 72 miliardi di dollari in conto capitale quest’anno, gran parte dei quali saranno utilizzati per contribuire a realizzare le grandi ambizioni dell’amministratore delegato Mark Zuckerberg proprio in materia di intelligenza artificiale.

La prima versione di Llama di Meta è stata prodotta dal suo Fundamental AI Research Team, composto in gran parte da accademici e ricercatori che hanno portato a termine un dottorato.

Da allora, 11 dei 14 ricercatori che lavoravano a Llama hanno lasciato l’azienda. E così i vari modelli, a partire dal primo, sono stati sviluppati da un team diverso.

The Information aveva già segnalato i problemi che Meta stava riscontrando con alcuni dei suoi recenti modelli Llama.

I due modelli rilasciati ad aprile hanno inizialmente ottenuto buoni risultati ma, successivamente, è stato rivelato che quello presentato pubblicamente non era lo stesso che è poi stato rilasciato al pubblico.

Zuckerberg ha riconosciuto che, in quella occasione, Meta ha presentato una versione ottimizzata per ottenere buoni risultati nel test di performance di terze parti.

Che succederà con Behemoth?

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Chiara Buratti muove i suoi primi passi nel mondo del giornalismo nel 2011 al "Tirreno" di Viareggio. Nel 2012 si laurea in Comunicazione Pubblica e nel 2014 consegue il Master in Giornalismo. Dopo varie esperienze, anche all'estero (El Periódico, redazione Internazionali - Barcellona), dal 2016 è giornalista professionista. Lavora nel web/nuovi media e sulla carta stampata (Corriere della Sera - 7, StartupItalia). Ha lavorato in TV con emittenti nazionali anche come videoeditor e videomaker (Mediaset - Rete4 e Canale 5, Ricicla.tv).