
Foto copertina: Wikimedia Commons.
Come gran parte delle società di intelligenza artificiale, anche Perplexity ha rapporti contrastanti con l’industria dei media. Ma, a differenza di competitor come OpenAI e Google, l’azienda guidata dall’amministratore delegato Aravind Srinivas ha inaugurato una nuova forma di collaborazione per valorizzare i contenuti giornalistici.
E sembra che stia funzionando, dato che, come riporta Press Gazette, diversi gruppi editoriali di importanti riviste e quotidiani hanno deciso di avviare la partnership.
Il modello in questione si chiama Comet Plus e fa parte del progetto di revenue sharing Publishers’ Program, un accordo di natura pubblicitaria e tecnologica che consente agli editori che partecipano al programma di ottenere parte dei ricavi generati quando i loro contenuti vengono utilizzati nelle risposte di Perplexity che includono annunci.
Come raccontato da Mediatrends, la società di Srinivas ha varato ad agosto del 2025 Comet Plus, un abbonamento da cinque dollari al mese, già incluso per gli utenti di Perplexity Pro e Max, che permette agli iscritti di accedere ai contenuti a pagamento delle testate aderenti.
È una novità rilevante, poiché, oltre ai ricavi provenienti dalle inserzioni pubblicitarie, Perplexity remunera i gruppi editoriali dando loro l’80% delle entrate generate dalle iscrizioni all’abbonamento.
La suddivisione degli introiti alle varie testate avviene secondo tre criteri principali: le visite umane ai contenuti degli editori, tramite il browser Comet di Perplexity, la quantità di citazioni da parte dell’intelligenza artificiale della stessa Perplexity e le azioni svolte dall’agente IA per svolgere compiti specifici, come suggerire letture ed estrarre informazioni rilevanti.

La sede di Le Monde a Parigi. Foto: Wikimedia Commons.
Esperimento Comet Plus
Seppure ancora nelle fasi iniziali, il nuovo modello di collaborazione di Perplexity sta riscuotendo un certo successo fra editori di prim’ordine.
Quando è stato lanciato, la scorsa estate, le prime testate a firmare la partnership sono state Time, Fortune, Texas Tribune, Der Spiegel e il sistema di gestione dei contenuti editoriali WordPress.
Mentre Perplexity ha reso il browser Comet disponibile e gratuito per tutti gli utenti, l’azienda ha anche aggiornato la lista di nuovi media che, nel frattempo, hanno preso parte al progetto Comet Plus.
Sono il gruppo editoriale Condé Nast, Cnn, Fortune, Le Figaro, Le Monde, Los Angeles Times e Washington Post.
Nel caso di Time, Der Spiegel e Le Monde, i nuovi accordi fanno seguito a partnership siglate già in precedenza con Perplexity.
L’iniziativa di Srinivas, dunque, prosegue e prende piede in un settore, quello dei browser, sempre più affollato e pieno di novità, come ha dimostrato anche il lancio di Atlas da parte di OpenAI.