Foto copertina: un rendering della della futura State Ballroom della Casa Banca, pubblicato sul sito ufficiale della Casa Bianca. Foto: White House, Wikimedia Commons.
Sono iniziati questa settimana i lavori di ampliamento della Casa Bianca per la costruzione di una sala da ballo nell’ala est dell’edificio.
L’investimento ammonta a circa 250 milioni di dollari e la grandezza complessiva prevista della nuova area è di 8.360 metri quadrati.
Secondo il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, la principale motivazione dietro questa aggiunta strutturale è la necessità di espandere la metratura riservata all’accoglienza di ospiti e intrattenimento, come riportato su Pbs.
Attualmente, infatti, la stanza più grande è in grado di accogliere circa 200 persone.
Questo numero, sostiene Trump, non basta e il presidente non è più concorde con l’usanza dei suoi predecessori di accogliere gli ospiti in tendoni posizionati sul prato a sud della residenza.
Patrimonio minacciato
La notizia, tuttavia, non è stata accolta in maniera positiva da diversi esponenti politici.
Hillary Clinton si è espressa su X a riguardo. “Non è casa sua. È casa vostra. E lui la sta distruggendo”, ha scritto.
Anche The National Trust for Historic Preservation – organizzazione senza scopo di lucro che protegge la conservazione storica negli Stati Uniti – ha manifestato la propria contrarietà inviando una lettera all’agenzia federale che pianifica e coordina lo sviluppo di Washington DC.
“Chiediamo rispettosamente all’Amministrazione e al National Park Service di sospendere la demolizione fino a quando i piani per la sala da ballo proposta non saranno sottoposti ai processi di revisione pubblica legalmente previsti”, si legge.
It’s not his house.
It’s your house.
And he’s destroying it. pic.twitter.com/YchFF5U1nO
— Hillary Clinton (@HillaryClinton) October 21, 2025
A suon di donazioni
A finanziare l’opera non sarà soltanto il presidente in persona. Anche donatori anonimi – che in futuro verranno resi noti – parteciperanno alla causa.
Tuttavia, alcune aziende che stanno finanziando il progetto sono state rese note, scrive Time, e includono multinazionali fra cui Amazon, Apple, Google, Meta e Microsoft. È presente anche l’azienda televisiva Comcast. Non si conoscono, però, le cifre del contributo.
Discorso diverso per YouTube. La piattaforma video di Google ha infatti stanziato 22 milioni di dollari per il progetto, una cifra concordata con Trump per convincerlo a ritirare una causa legale intentata per la sospensione del suo profilo, in seguito ai disordini del 6 gennaio 2021 al Campidoglio di Washington.
Richard Painter, ex avvocato per l’etica alla Casa Bianca dal 2005 al 2007, considera la situazione come un “incubo etico”.
Secondo Painter, tutte le aziende che parteciperanno alle donazioni lo faranno per ottenere qualcosa in cambio dal governo.
La Casa Bianca ha tuttavia sottolineato che le donazioni verso tale causa sono un atto del tutto regolare e che la sala da ballo potrà essere sfruttata anche dalle future amministrazioni.
Lunga tradizione
Modificare a proprio piacimento la residenza presidenziale non rappresenta una casualità, né una novità. La tradizione è in realtà piuttosto lunga.
La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, si è affrettata a sottolineare che “quasi tutti i presidenti che hanno vissuto in questa splendida Casa Bianca alle mie spalle hanno apportato ammodernamenti e ristrutturazioni proprie”.
In passato, diversi inquilini della Casa Bianca, tra cui Thomas Jefferson, Andrew Jackson, Theodore Roosevelt, Franklin Delano Roosevelt, Harry Truman e John Fitzgerald Kennedy, hanno contribuito alla modifica dell’edificio seguendo i propri gusti ed esigenze.
Tuttavia, come analizza Abc, l’ultima modifica significativa risale al 1975, quando Gerald Ford, amante del nuoto, ha fatto costruire una piscina all’aperto.
Si tratta quindi di un processo che, fino a circa 50 anni fa, avveniva in maniera più frequente.
Gusto e fama
Oltre ai gusti personali del presidente, c’è però anche un fattore strategico.
La Casa Bianca è da sempre un chiaro simbolo di comunicazione politica e istituzionale.
Dopo aver ridisegnato l’assetto dello Studio Ovale con vasi, statue, cornici e stucchi d’oro, la nuova sala da ballo servirà ad amplificare ancora di più lo status di manifesta grandezza ricercato da Trump, offrendo un set per foto e video ufficiali che possa sfruttare luci, ombre e tecnologie pensate per la trasmissione in diretta.
Si può dunque pensare a questa aggiunta come a un ulteriore investimento nell’immagine politica di una presidenza che punta molto sulla spettacolarità sul piano mediatico.
Trump vuole lasciare un segno chiaro del suo passaggio, imprimendo il proprio gusto e affermandosi simbolicamente.
L’ennesima mossa stravagante di un’amministrazione che punta molto sull’immagine e sulla capacità di far parlare di sé.




