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Il co-fondatore e amministratore delegato di Axios, Jim VandeHei, ha dichiarato che siamo entrati ufficialmente nell’era delle post-news.
In un memo interno condiviso con Semafor, ha affermato che bisogna superare lo schema della “notizia” e concentrarsi sull’ “informazione”.
Una distinzione sottile, ma che se si coglie, può fare tutta la differenza, sia per gli editori che per i lettori.
La realtà, ha detto VandeHei, è plasmata dai video, dai podcast, dalle interazioni social, dai giornalisti: e ognuna di queste cose sono scelte individualmente.
Per questo non esiste più una realtà oggettiva sul piano delle notizie, ma solo le realtà che ci creiamo individualmente.
Fare pressione sul potere
VandeHei ha in mente una ricetta per navigare quella che chiama la “giungla mediatica”.
Investire in fonti attendibili e verificate, fornire contenuti utili e puntare sul giornalismo di inchiesta.
Di recente, ad esempio, le inchieste del Washington Post e del New York Times hanno generato reazioni concitate alla Casa Bianca.
Oggetto delle indagini giornalistiche, il Segretario alla Difesa Pete Hegseth, accusato di aver consentito l’esercizio di deliberata violenza contro i narcotrafficanti nei Caraibi.
A testimonianza del fatto che il giornalismo può ancora esercitare una pressione sul Governo, e fare da watch-dog, come ammette la Costituzione americana, i reportage hanno spinto all’azione di controllo persino i presidenti di commissione repubblicani filo-Trumpiani.
In un altro caso, dopo che il New York Times ha pubblicato un’inchiesta su David Sachs, definito l’imperatore della Silicon Valley impiantato alla Casa Bianca.
Sono state immediate le reazioni di Musk stesso e dell’imprenditore tech Marc Andreessen, subito mossi in difesa di Sachs.
In sostanza, il giornalismo fatto bene, ricorda Axios, assolve ancora alla sua funzione di pubblico vigilante.

Donald Trump e Elon Musk nello Studio Ovale nel febbraio 2025. Fonte: Wikimedia Commons.
Notizie locali e individuali
C’è un quarto ingrediente: tornare alla dimensione locale, in gran parte abbandonata dai media nazionali.
La tendenza non è solo americana e riguarda i canali tv ma anche la stampa locale, e con vento contrario Axios Local si sta espandendo in città più piccole.
Ad alcuni commentatori, sembra la reazione legittima e comprensibile alla virata imposta dalla Casa Bianca del presidente Trump, che ha cambiato il volto della sala stampa nella direzione dei nuovi media e del pro-Maga.
Nonostante ciò, il movimento stesso si sta spaccando, e nonostante la rottura dell’alleanza DOGE e del movimento MAGA, sul social di Elon Musk X il movimento conservatore è ancora forte e plasma il mondo dell’informazione, potendo anche contare su content creator e podcaster.
Un po’ post-social, un po’ post-news, all’orizzonte sembrano imporsi soprattutto due tra i nuovi media: soprattutto Substack e YouTube.
In sintesi, le notizie contano ancora, e le persone desiderano poter discernere con chiarezza le fake news da una parvenza di verità oggettiva.
Ma ancora di più, desiderano strumenti per plasmare le proprie opinioni a partire da queste fonti attendibili.
E vogliono farlo in un orizzonte totalmente customizzato, per scala geografica, piattaforma e linguaggio.




