Anthropic alla ricerca di super esperti di comunicazione

Di il 13 Maggio, 2025
TechCrunch Disrupt 2023 - Day 2 Amodei free Wikimedia Commons
È tra i più grandi produttori di IA ma non la usa nel lavoro creativo. "Se volessi che fosse Claude a fare tutto il lavoro, mi rivolgerei solo a lui", dice la responsabile della comunicazione

Anthropic, la startup fondata dai due ricercatori e imprenditori italo-americani Dario e Daniela Amodei e conosciuta per aver dato i natali al modello linguistico di grandi dimensioni Claude, è caccia di professionisti nel campo della comunicazione.

L’idea è quella di espandere il team e puntare ancora più in alto, nel vasto mondo dell’intelligenza artificiale che ogni giorno si espande.

Ora Anthropic prevede di triplicare le dimensioni del suo team addetto alla comunicazione entro la fine dell’anno, secondo quanto ha comunicato ad Axios il responsabile della comunicazione dell’azienda, Sasha de Marigny.

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Immagine: Canva.

IA per contorno

Ma chi può candidarsi per lavorare in uno dei team più promettenti a livello globale?

Il mese scorso, Jason Clinton, responsabile della sicurezza informatica di Anthropic, aveva dichiarato che entro il prossimo anno sarà più comune vedere dipendenti virtuali dotati di IA e che queste identità virtuali avrebbero un nuovo livello di autonomia che includerebbe memoria storica, account aziendali e password.

Ma niente paura per i futuri candidati perché il team di Anthropic fa sapere che non si affiderà esclusivamente all’IA per lavorare. Anzi, nel settore dello storytelling e comunicazione strategica impiegherà solo professionisti esperti.

“Claude è sicuramente un membro importante del team per tutti noi, ma gli addetti alle comunicazioni sono un po’ come dei rilevatori di bufale”, sostiene de Marigny.

“Ho bisogno di esperti di settore molto competenti, in grado di individuare una spiegazione semplicistica o di fornire un contesto che il modello non conosce”.

E ha aggiunto che “il pensiero critico è ancora un enorme vantaggio comparativo per gli esseri umani. Cerco strateghi eccellenti: persone che comprendano il mondo che sarà e sappiano sviluppare piani olistici per raggiungere il nostro target”.

Dall’inizio

Anthropic è stata fondata nel 2021 da ex dipendenti di OpenAI, tra cui spiccano i fratelli Daniela e Dario Amodei.

Ma la vera svolta per il team è arrivata nel settembre 2023, quando Amazon ha annunciato un investimento di quattro miliardi di dollari, seguito da un impegno di due miliardi di dollari da parte di Google.

L’azienda è nata come Public Benefit Corporation – ente di pubblica utilità – e attualmente è valutata oltre 61 miliardi di dollari.

Nel team comunicazione oggi ci sono circa 20 persone che supervisionano le comunicazioni di Anthropic relative a politiche, aziende, interni, prodotti e ricerca, nonché quelle editoriali, social e del marchio.

“La competenza nel settore per noi è una priorità, poiché il team cerca di interagire con più esperti in materia e di potenziare i propri programmi di influencer”, afferma de Marigny.

“La biologia è un’area su cui Anthropic continuerà a concentrarsi. È qualcosa che sta molto a cuore a Dario (Amodei, amministratore delegato di Anthropic, ndr) e vogliamo essere in grado di comunicare in un modo che i biologi possano ascoltare, ma anche che la gente comune possa comprendere”.

Dario Amodei, ad di Anthropic, durante l’evento TechCrunch Disrupt del 2023. Foto: Wikipedia.

Chi cerca Anthropic

Anthropic non va solo a caccia di storyteller ma anche di designer, documentaristi, esperti di visualizzazione dei dati e giornalisti.

“È difficile catturare l’attenzione delle persone, ma credo che se si riesce a comunicare in modo preciso, si può entrare in sintonia con le persone e il messaggio possa, effettivamente, essere amplificato e potenziato in modo molto efficace”, spiega la responsabile della comunicazione.

E specifica: “Quando si fa domanda di lavoro in Anthropic, ai candidati viene chiesto di confermare di non aver mai fatto ricorso all’intelligenza artificiale per ottenere supporto, ma di essersi, invece, affidati a capacità di comunicazione non assistite dall’IA.”

La responsabile della comunicazione ha infine sottolineato l’importanza di un giusto equilibrio fra uomo e macchina.

“Se volessi che fosse Claude a fare tutto il lavoro, allora mi rivolgerei semplicemente a lui”, ha detto.

“Siamo in un momento in cui l’intelligenza artificiale gioca un ruolo fondamentale, ma gli esseri umani sono ancora al posto di comando”.

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Chiara Buratti muove i suoi primi passi nel mondo del giornalismo nel 2011 al "Tirreno" di Viareggio. Nel 2012 si laurea in Comunicazione Pubblica e nel 2014 consegue il Master in Giornalismo. Dopo varie esperienze, anche all'estero (El Periódico, redazione Internazionali - Barcellona), dal 2016 è giornalista professionista. Lavora nel web/nuovi media e sulla carta stampata (Corriere della Sera - 7, StartupItalia). Ha lavorato in TV con emittenti nazionali anche come videoeditor e videomaker (Mediaset - Rete4 e Canale 5, Ricicla.tv).