
Charlie Kirk durante un convegno organizzato da Turning Point Usa a Washington DC, nel 2019. Foto: Flickr.
Il tragico omicidio di Charlie Kirk ha generato una vasta eco in tutto il mondo ed è stata largamente commentata online e sui social media, come dimostra la grande mole di interazioni online sulla vicenda. Sono state più di 700 milioni dal giorno dell’attentato, lo scorso 10 settembre, al termine della giornata di ieri, 16 settembre, considerando tutte le piattaforme social e i siti web.
Come osservato in altre occasioni, questi episodi così impattanti generano faglie profonde e improvvise e diventano il terreno ideale per la straordinaria capacità di amplificazione della rete e delle piattaforme.

Charlie Kirk e l’attuale vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, durante un evento per la campagna elettorale del 2024 a Mesa, in Arizona. Foto: Wikimedia Commons.
America radicale
Negli Stati Uniti, la polarizzazione sociale e politica si manifesta maggior virulenza rispetto ad altri Paesi.
Ha dunque ripreso corpo e fiato il dibattito pubblico sui rischi della radicalizzazione delle posizioni di conservatori e progressisti, un tema che si era riacceso già nel corso della recente campagna elettorale per le elezioni presidenziali dello scorso novembre.
Diversi commentatori avevano proprio utilizzato le controverse frasi e il linguaggio utilizzato da Kirk nei suoi interventi e post per sottolineare i pericoli di questa deriva della discussione politica.

Grafiche e dati: Arcadia.
A partire da Kirk
Proprio i commenti sui contenuti pubblicati dall’attivista sui propri account social possono essere utilizzati come cartina tornasole per individuare e analizzare i segnali di tale progressiva radicalizzazione del dibattito politico online negli Stati Uniti.
L’analisi dei dati sul profilo Facebook e il canale YouTube di Kirk confermano l’aumento della polarizzazione.
In particolare, si è registrato un aumento considerevole di commenti lasciati dai follower sotto ai post pubblicati dall’attivista, sia sull’account di Youtube, sia sulla pagina Facebook – quest’ultima, il giorno dell’attentato nel campus della Utah Valley University ha ottenuto oltre 3,3 milioni nuovi follower.
Più nello specifico, l’agenzia di monitoraggio di dati online Arcadia ha esaminato e confrontato le interazioni sui due profili di Kirk tra il 9 settembre 2023 lo stesso giorno dell’anno successivo e quelle avvenute nei 12 mesi successivi, fino all’8 settembre 2025, due giorni prima dell’assassinio.
I dati comparati tra i due periodi di tempo considerati evidenziano una evidente crescita dei commenti ai post: quelli su Facebook sono così passati da 1.167.409 tra il 9 settembre 2023 e il 9 settembre 2024 a 4.982.961 nell’anno successivo, un aumento di oltre quattro volte.
All’interno di questa forte crescita si registra anche un incremento percentuale dei commenti negativi, passati dal 30,89% al 40,56% del totale.
Anche su Youtube, seppur in modo più contenuto rispetto a quanto è accaduto su Facebook, il coinvolgimento dei follower è salito: i commenti sono passati da 1,7 milioni, nei primi 12 mesi considerati, a 2,2 milioni nel periodo successivo e quelli con una matrice negativa da poco meno di 600mila a 770mila.