L’accordo di Yahoo con Netflix per vendere spazi pubblicitari agli streamer

Di il 18 Giugno, 2025
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Il portale web fondato nel 1994 da David Filo e Jerry Yang ha annunciato una collaborazione con il gigante dello streaming durante il festival della creatività di Cannes per attrarre gli inserzionisti

Al festival della creatività Leoni di Cannes, a cui partecipa anche Mediatrends, Yahoo festeggia 30 anni.

Fondato nel 1994 da David Filo e Jerry Yang, il gigante delle dot-com ha avuto alti e bassi nel corso degli anni e ora spera di conquistare gli inserzionisti con una nuova proposta che punta a un accordo con Netflix.

L’obiettivo è aiutare a vendere parte dello spazio pubblicitario degli streamer.

Durante il festival, ci sarà la possibilità di incontrare opinion leader, aziende innovative e la community internazionale del marketing creativo.

L’industria della pubblicità e della comunicazione si incontra in uno dei più grandi eventi internazionali con l’intento di celebrare la creatività.

In questa sede, Yahoo ha svelato le sue ultime novità.

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Foto: Pexels.

IA di Yahoo

In un’intervista rilasciata a Semafor, Rob Wilk, chief revenue officer di Yahoo, ha ricordato di “essere tornato a Yahoo da quasi un anno. Una delle nostre migliori storie dell’anno è il nostro prodotto Blueprint, che è essenzialmente un agente di intelligenza artificiale che aiuta a gestire gli acquisti ed è l’aiutante più rapido e funzionale che abbiamo mai lanciato sul nostro processore”.

Oltre a questa novità, è tornato Yahoo Ads.

“Vogliamo assicurarci che le persone capiscano che ogni singolo pixel sulle proprietà di Yahoo nell’ultimo anno è stato ricostruito e modernizzato”, ha sottolineato Wilk.

“Ogni app, ogni singola versione desktop e mobile è stata completamente rinnovata. Contiamo circa tre miliardi di ricerche ogni mese sul nostro motore. Sappiamo che quando qualcuno cerca un’auto, un’assicurazione, vuole fare un viaggio all’estero, ci cerca. Possiamo anche vedere i dati delle ricevute di qualcuno che ha appena fatto acquisti da Walmart o da Amazon, online e offline. Così comprendiamo il comportamento d’acquisto”.

Nel frattempo, Yahoo ha acquisito un’azienda chiamata Artifact.

“Era l’impresa di Kevin Systrom, il fondatore di Instagram”, ha spiegato Wilk.

“Noi siamo stati in grado di integrare il motore di Artifact in Yahoo News per ottenere un livello di aggregazione che solo l’intelligenza artificiale può offrire. Quando guardo il nostro sito di notizie, vedo prospettive che spaziano da tutto lo spettro: non è né di estrema sinistra né di estrema destra”.

Ed è proprio sull’equilibrio che la testata vuole ricostruire il proprio successo. “Spero che questo sia uno dei motivi principali per cui le persone continuano a tornare da noi”, ha confermato il chief revenue officer.

La sede centrale di Yahoo. Foto: Wikimedia Commons.

La sede centrale di Yahoo Corporate a Sunnyvale, in California. Foto: Wikimedia Commons.

Per gli inserzionisti

Sebbene finora il mondo dell’informazione sia riuscito a bilanciare gli abbonamenti con la pubblicità, secondo Rob Wilk gli inserzionisti stanno cambiando rotta.

“Per molto tempo la concezione di base è stata: o credevi alle notizie o non ci credevi. Invece ora i pubblicitari notano le differenze tra notizie ben documentate e clickbait“.

Riguardo a Yahoo News, ha specificato, “quello che sappiamo fare molto bene è l’aggregazione di diverse fonti. Oggi gli inserzionisti stanno iniziando a interessarsi sempre di più a questi strumenti, che generano premi e risultati per le aziende”.

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Foto: Unsplash.

Con Netflix

Sulla partnership con Netflix, Wilk ha detto a Semafor come la trattativa e il progetto andassero avanti da diverso tempo.

“Il vantaggio principale per Yahoo è continuare a offrire ai nostri inserzionisti scelta e controllo su come gestire i loro acquisti a livello di media e questo non fa eccezione quando si tratta di accesso all’offerta”.

L’obiettivo è “offrire ai nostri clienti tutto ciò di cui hanno bisogno per realizzare le loro campagne nel modo più adatto alle proprie esigenze”. Netflix, evidenzia Wilk, “è un’estensione naturale” per raggiungere lo scopo prefisso.

Così, dopo aver comprato i diritti per la puntata pilota di una serie televisiva scritta e ideata dal The Daily Beast – battendo la concorrenza di YouTube –, Netflix ha deciso di allearsi con Yahoo, scommettendo sulla sua rinascita.

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Chiara Buratti muove i suoi primi passi nel mondo del giornalismo nel 2011 al "Tirreno" di Viareggio. Nel 2012 si laurea in Comunicazione Pubblica e nel 2014 consegue il Master in Giornalismo. Dopo varie esperienze, anche all'estero (El Periódico, redazione Internazionali - Barcellona), dal 2016 è giornalista professionista. Lavora nel web/nuovi media e sulla carta stampata (Corriere della Sera - 7, StartupItalia). Ha lavorato in TV con emittenti nazionali anche come videoeditor e videomaker (Mediaset - Rete4 e Canale 5, Ricicla.tv).