Instagram sta provando a uscire dallo schermo dello smartphone e a conquistare il salotto di casa.
L’arrivo dell’app sulle smart TV Amazon Fire rappresenta un nuovo tassello nell’evoluzione della piattaforma, ma anche un esperimento aperto, senza uno schema già definito.
A riconoscerlo è lo stesso Adam Mosseri, alla guida di Instagram, in un’intervista a Semafor.
Secondo Mosseri, non è ancora chiaro come le persone useranno Instagram sul grande schermo. Potrebbe diventare uno spazio per la visione dei reel oppure trasformarsi in un’esperienza più collettiva, condivisa tra chi si trova nella stessa stanza.
Questa incertezza non viene però letta come un rischio. Al contrario, è parte integrante del processo di sviluppo. “Impareremo molto”, ha spiegato Mosseri, aggiungendo che errori e correzioni rapide fanno parte del percorso.
Il test del living room e la sfida a YouTube
Lo sbarco di Instagram sulla TV ha un valore simbolico e strategico.
Da un lato conferma la forza della piattaforma sugli schermi mobili; dall’altro la costringe a misurarsi con un contesto completamente diverso, quello del living room, dove YouTube è ormai un punto di riferimento consolidato per il consumo di contenuti video.
Durante la conversazione con Ben Smith (editor in chief) e Max Tani (media editor) di Semafor, Mosseri ha offerto una lettura piuttosto esplicita dello scenario competitivo.

Adam Mosseri nel 2016. Foto: Wikimedia Commons.
Ha riconosciuto che le tensioni politiche e regolatorie che coinvolgono TikTok negli Stati Uniti hanno rallentato uno dei principali competitor, creando margini di manovra per Meta (casa madre di Instagram) nella ridefinizione del feed algoritmico di Instagram.
Nel confronto diretto, Mosseri attribuisce a TikTok una maggiore capacità di far emergere rapidamente nuovi contenuti, ma rivendica per Instagram un vantaggio strutturale sulla monetizzazione.
Contenuti, formato e possibili cambi di rotta
Sul piano editoriale, Instagram continua a distinguersi da YouTube.
I video lunghi, almeno per ora, non sono centrali nella strategia della piattaforma, che punta sulla varietà, sulla velocità di fruizione e sull’alternanza continua dei contenuti.
Mosseri, però, non chiude la porta a evoluzioni più profonde.
L’ipotesi di introdurre contenuti premium o formati long form non è esclusa, anche se rappresenterebbe una rottura significativa rispetto alle scelte fatte finora. Un territorio in cui Instagram ha consapevolmente deciso di non entrare.

Fonte: Freepick
Il cambiamento non riguarda solo la durata dei contenuti. Nei prossimi anni, l’obiettivo dichiarato è offrire agli utenti strumenti sempre più diretti per intervenire sul proprio feed, personalizzandolo in base a interessi, ricerche e obiettivi specifici.
Guardando ancora più avanti, la visione si fa più radicale. Mosseri immagina un futuro in cui gli smartphone potrebbero lasciare spazio agli smart glasses, con modalità di interazione ibride tra visivo e audio che costringeranno Instagram a ripensare nuovamente il proprio linguaggio.
Piattaforme sempre più simili
Secondo Max Tani, l’esperimento di Instagram sulla TV è l’ennesima conferma di una tendenza ormai evidente: le piattaforme digitali stanno convergendo.
Servizi nati con identità e funzioni molto diverse finiscono per adottare soluzioni simili, nel tentativo di occupare ogni schermo e ogni momento di attenzione disponibile.
TikTok ha influenzato profondamente Instagram, spingendola a dare maggiore spazio ai video brevi di creator sconosciuti.
YouTube ha risposto integrando formati short-form ispirati a reel e TikTok. Il successo di YouTube sul televisore ha poi trascinato l’intero settore verso il salotto di casa come nuovo campo di battaglia.
Nel frattempo, i podcast arrivano su Netflix e Spotify accelera sulla dimensione video per i suoi creator.

Fonte: Freepick
In questo scenario frammentato e in continua evoluzione, Instagram continua però a mostrare una notevole capacità di tenuta, soprattutto tra i più giovani, racconta Tani.
Una crescita che passa anche da scelte controverse, come l’allontanamento dalla missione originaria di piattaforma focalizzata sugli amici.
Decisioni che hanno generato critiche, ma che hanno permesso a Instagram di evitare la stagnazione.
Identità sempre più fragili
Per Tani, la sfida centrale per tutte le grandi piattaforme sarà mantenere una propria riconoscibilità mentre cercano di essere presenti ovunque.
Replicare i format vincenti dei competitor può funzionare nel breve periodo, ma rischia di indebolire identità e creatività, lasciando spazio a nuovi attori capaci di rompere gli schemi, come fece TikTok al suo arrivo negli Stati Uniti nel 2016.
Alla fine, più che una singola funzione o un formato specifico, ciò che definisce Instagram oggi è una missione in costante ridefinizione.
Come ha ricordato Mosseri, cambiano continuamente i modi in cui le persone creano, comunicano e si intrattengono. Ed è proprio in questa instabilità strutturale che si gioca il futuro delle piattaforme social.




