YouTube contro tutti

Di il 14 Ottobre, 2025
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A Burbank, i creator più seguiti della piattaforma di video di Google stanno ridisegnando il concetto di studio cinematografico. Intanto, l'azienda guidata da Neal Mohan continua il duello con Netflix
Foto copertina: Unsplash.

Anche nell’anno dei grandi accordi che stanno ridisegnando il panorama televisivo statunitense e in un periodo d’oro per Spotify e Netflix, YouTube continua a essere il concorrente da battere.

Una delle più recenti trasformazioni portate dalla piattaforma video di Google sta avvenendo a Burbank, la città a pochi chilometri da Los Angeles sede dei grandi studi cinematografici, da Warner Bros. Discovery a Disney.

Qui, i content creator più prolifici di YouTube stanno aprendo i propri spazi di lavoro, creando un ecosistema parallelo a quello delle grandi società di produzione, scrive il Financial Times.

A volte somigliano a semplici abitazioni residenziali, all’interno delle quali i podcaster registrano i propri show, come fa Michelle Khare con Challenge Accepted, un programma da oltre cinque milioni di iscritti sulla piattaforma.

In altri casi, invece, si tratta di qualcosa di molto simile proprio a uno studio di produzione.

Due esempi noti, già citati da Mediatrends, sono il produttore cinematografico e ora YouTuber Dhar Mann, che lavora in un campus di oltre 11mila metri quadrati a Burbank, e il creator Alan Chikin Chow, che nella stessa città possiede uno spazio di 750 metri quadrati.

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La sede dei Walt Disney Studios a Burbank, in California. Foto: Wikipedia.

Destinazione Burbank

“Sta accadendo qualcosa a Hollywood: una disruption in stile Silicon Valley”, ha detto l’amministratore delegato di YouTube, Neal Mohan, intervenendo all’inaugurazione dello studio di Chow.

La prima ondata di creator verso Hollywood è iniziata intorno al 2018, prima della pandemia di Covid-19, e da allora ha continuato ad attirare un numero crescente di autori, tra cui Rhett & Link, ideatori di uno show sulla cucina da quasi 20 milioni di iscritti.

I vantaggi di Burbank sono diversi, sottolinea il Financial Times: le infrastrutture, i set e personale di alto livello.

Per dare un’idea delle dimensioni della produzione di questi podcast, Mann lavora in un campus composto da tre edifici con diversi set – inclusi una scuola, un centro commerciale e un carcere – e uno staff di circa 200 persone.

E ha già annunciato l’intenzione di espandersi ancora.

In più, come osserva lo stesso Mann, i costi di produzione restano minimi rispetto agli studi tradizionali.

Il rischio, per le aziende cinematografiche, è che i creator di YouTube attraggano maestranze e tecnici di Hollywood, sottraendo competenze specializzate.

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Foto: Unsplash.

Nessuno al sicuro

Nel frattempo, il duello tra YouTube e Netflix prosegue su più fronti.

All’inizio di quest’anno, la società di streaming ha rafforzato la propria strategia sui podcast per provare a intaccare il primato della piattaforma video di Google.

I risultati tendenziali del secondo trimestre 2025 sembrano dare ragione al management di Netflix.

Secondo le quotazioni riportate dal Wall Street Journal, il fatturato è cresciuto del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, raggiungendo 11,08 miliardi di dollari, mentre l’utile netto è aumentato del 46%, a 3,1 miliardi.

YouTube, dal canto suo, continua a essere di fatto il canale più guardato in televisione negli Stati Uniti, un primato che la piattaforma ha detenuto molto spesso nel corso degli ultimi due anni, secondo i dati di Nielsen.

Le rilevazioni di agosto della società di ricerca mostrano un divario netto tra i due competitor. YouTube detiene il 13,1% della quota complessiva del tempo di visione televisiva, contro l’8,7% di Netflix, terzo in classifica dopo Disney (9,4%).

Per il sesto mese consecutivo, la società guidata da Neal Mohan è il servizio più visto sul piccolo schermo.

Anche le finanze di YouTube restano solide: lo scorso anno, secondo le stime di MoffettNathanson citate dal Financial Times, l’azienda ha generato 54 miliardi di dollari di ricavi e un utile operativo di circa 8 miliardi.

Nel 2025, la piattaforma di Google ha inoltre superato il miliardo di utenti mensili che guardano podcast e, secondo lo stesso Financial Times, ogni giorno vengono viste su televisore circa un miliardo di ore di video.

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Foto: Unsplash.

Forte di questi risultati, Mohan sta cercando di rendere la user experience di YouTube sempre più simile a quella di un servizio di streaming, come la stessa Netflix.

Per questo Ted Sarandos, co-amministratore delegato di Netflix, ha voluto rimarcare quella che considera la principale differenza fra le due aziende: mentre Netflix produce contenuti di qualità, il suo concorrente, ha lasciato intendere, punta su video più immediati e leggeri.

A complicare ulteriormente il quadro, osserva il Financial Times, anche alcune reti televisive statunitensi, da NbcUniversal a Fox, hanno iniziato a lamentarsi delle condizioni considerate troppo sbilanciate con cui YouTube distribuisce il pacchetto YouTube Tv.

Difficile, però, che la piattaforma video più longeva e celebre al mondo si lasci intimorire dalle proteste dei suoi rivali.

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Francesco Puggioni
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Journalist writing on European politics, tech, and music. Bylines in StartupItalia, La Stampa, and La Repubblica. From Bologna to Milan, now drumming and writing in London.

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