Foto copertina: l’ex governatore dello Stato di New York e candidato sindaco indipendente di New York, Andrew Cuomo, in occasione dell’apertura di un nuovo terminal all’aeroporto LaGuardia, nel 2019. Foto: Wikimedia Commons.
Martedì prossimo, 4 novembre, si terranno le elezioni per scegliere il nuovo sindaco di New York. Il favorito, grazie alle sue scelte di comunicazione e alla sua impressionante presenza su testate tradizionali, new media e social, è il candidato del partito democratico, Zohran Mamdani. A sfidarlo sono Andrew Cuomo, che corre da indipendente dopo la sconfitta alle primarie proprio contro Mamdani, e il repubblicano Curtis Sliwa.
Cuomo, ex governatore dello Stato di New York dal 2011 al 2021, sta arrancando sui social media nel tentativo di tenere il passo del 34enne candidato democratico, soprannominato da Wired il “sindaco di internet”.
Per farlo, ha osservato ancora Wired, l’ex governatore ha deciso di collaborare con influencer vicini al movimento Make America Great Again che, in passato, hanno supportato la campagna elettorale dell’attuale presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
Di esempi, la rivista statunitense ne cita diversi.
In primo luogo Logan Paul, podcaster e wrestler del circuito Wwe, ed Emily Austin, influencer e commentatrice sportiva. Entrambi ferventi sostenitori di Trump, hanno ospitato Cuomo nei loro programmi.
Un altro esempio è Zach Sage Fox, content creator che si definisce indipendente e ha una posizione fortemente pro-Israele nel conflitto a Gaza. È lui oggi a guidare la campagna social di Cuomo.
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Identità riconoscibile
Negli ultimi mesi, Mamdani è stato una delle presenze più frequenti e riconoscibili su giornali, podcast e reel dei social media.
Ha conquistato la copertina di Time, è apparso in prima pagina su Vanity Fair e The Nation e un reporter del New York Times l’ha seguito per cinque mesi durante la campagna elettorale, intervistandolo due volte. È stato ospite a Cnn, a Fox News, al late-night show di Stephen Colbert e al talk show The View.
Sui new media il suo dominio è stato ancora più evidente.
Come evidenzia il New York Times, il candidato democratico è stato ospite del programma sportivo di Pablo Torre, del podcast Throwing Fits – dedicato al mondo della moda – e dello show Odd Lots di Bloomberg.
Queste tre trasmissioni, scrive la testata, sono con molta probabilità le più seguite dai millennial newyorkesi.
In più, è stato invitato dal podcast I’ve Had It, il cui canale YouTube conta oltre 1,3 milioni di iscritti.
A queste ospitate si aggiungono i canali social dello stesso Mamdani.
In primo luogo TikTok, dove il suo profilo ha 1,6 milioni di follower e l’hashtag #ZaddyZohran sta spopolando.
Lo stesso candidato ha ammesso a Katie Drummond di Wired che il social media cinese è il suo “guilty pleasure” di internet.
Su Instagram, il 34enne democratico ha 4,6 milioni di seguaci, su X – piattaforma tradizionalmente poco benevola nei confronti delle personalità progressiste – ne conta 700mila.
Mamdani non nasconde di trascorrere molto tempo sullo smartphone. “Molto è un modo gentile per dirlo”, ha detto a Drummond il candidato sindaco, che ha conosciuto la moglie tramite l’app di incontri Hinge.
La spontaneità della sua comunicazione e le posizioni chiare su temi cruciali – come la questione palestinese e i servizi pubblici a New York – hanno reso l’esponente democratico un profilo particolarmente apprezzato dai content creator.
Riguardo al suo approccio sui social media, Mamdani ha espresso ammirazione per le scelte comunicative dell’attuale sindaco della città, Eric Adams, che un mese fa ha annunciato la fine della sua corsa alla rielezione.
A differenza di Cuomo, sostiene, Adams ha uno stile riconoscibile e inconfondibile.
“Non confonderesti mai un suo video con un mio”.
Da sinistra a destra
L’ex governatore, constatata l’impossibilità di recuperare terreno tra gli elettori più progressisti, ha scelto di cambiare rotta e smettere di inseguire i sostenitori di Mamdani.
La svolta comunicativa di Cuomo rappresenta una scelta singolare, soprattutto per un candidato da sempre parte del Partito Democratico che ora, però, cerca di attrarre voti repubblicani.
Una possibile chiave di lettura è che il suo staff abbia scommesso su un eventuale ritiro del candidato repubblicano Sliwa.
In tale scenario, l’indipendente punterebbe ad attirare l’elettorato conservatore invece di tentare di erodere la solida e convinta base di Mamdani.
Infatti, secondo un recente sondaggio ripreso da Nbc, le probabilità di successo dell’ex governatore aumenterebbero in modo significativo se il terzo contendente si ritirasse. La stessa tesi è stata rilanciata anche da Zach Sage Fox sui propri profili social.
Per ora, però, non è così. Lo stesso sondaggio conferma le distanze attuali, con Mamdani al 43%, Cuomo al 29% e Sliwa al 19%.




