
OnlyFans si fa pubblicità anche fuori dalle piattaforme digitali. A New Orleans e Las Vegas, ma anche a Londra, stanno spuntando cartelloni pubblicitari con cui le star della piattaforma online e app di intrattenimento per adulti promuovono i propri profili.
Lo strumento scelto è curioso per una app così recente.
Lanciata nel 2016, OnlyFans si fa pubblicità in un modo più tradizionale, cioè attraverso gli iconici billboard, i larghi cartelloni orizzontali che campeggiano ai lati delle strade.
Almeno nell’immaginario americano, come si evince ad esempio dal film Tre manifesti a Ebbing. Missouri o dal successo ancora montante della pubblicità in stile rotocalco, installazioni come queste possono raggiungere categorie di pubblico diverse e catturano l’attenzione per il modo in cui occupano lo spazio pubblico e si consegnano necessariamente alla vista dei passanti.
Così i volti di Meighan Baker e Hayley Davies punteggiano i viaggi in auto. Ed è difficile non notarle.
View this post on Instagram
In stile Flintstones
Andrew Bachman, amministratore delegato e fondatore di Creators Inc., una delle più grandi agenzie di management nell’ambito OnlyFans, ha dichiarato a Usermag: “Quando tutti stanno andando verso i Jetsons, andare in stile Flintstones è un po’ uno sfoggio”.
Per capire perché OnlyFans si fa pubblicità in stile vintage, bisogna considerare diversi fattori.
La popolarità di OnlyFans è in crescita, con un aumento di creator del 29% tra il 2022 e il 2023 e una crescita del 20% dei ricavi, secondo quanto riportato dal Guardian.
Questo significa che anche la competizione interna è più aspra, perciò le star consolidate vogliono mantenere il loro vantaggio competitivo.
Baker, ad esempio, ha riferito un aumento del 200% nel numero di abbonati dopo l’avvio della promozione tramite i cartelloni.
Non bisogna inoltre dimenticare che le pubblicità di OnlyFans incontrano le restrizioni sui contenuti per adulti, con il divieto di promuovere profili Nsfw – non suitable for work, cioè non adatti al lavoro – e l’assenza di spazi pubblicitari premium dedicati.
OnlyFans si è affidata proprio a Creators Inc., agenzia di promozione di talenti e creator, che fa una spietata guerra di territorio soprattutto ai grandi eventi come il Coachella.
Di solito, sono le stesse star di OnlyFans o le loro agenzie a finanziare i cartelloni.
A volte, può capitare che qualche fan ne paghi uno per ingraziarsi le attenzioni delle dive, come nel caso di Kazumi.

Ilona Staller, aka Cicciolina, a una manifestazione antiproibizionista a Roma nel 1989. Foto: Wikimedia Commons.
Sempre le stesse cose
Le strategie di marketing basate sui cartelloni pubblicitari non sono nuove neanche per i contenuti per adulti.
Case di produzioni pornografiche e siti come Pornhub hanno lanciato cartelloni provocatori nelle piazze più frequentate del mondo, come Times Square a New York.
Sebbene le immagini non siano necessariamente provocatorie, questa strategia ha però destato qualche perplessità e causato anche diverse denunce e proteste per i contenuti a cui alludono o apertamente rimandano.
Dal punto di vista delle agenzie di marketing e della piattaforma stessa, vale comunque la pena affrontare il rischio.
Infatti, il costo di un cartellone varia tra gli ottomila e i diecimila dollari, un costo davvero risibile rispetto al mercato.
È difficile evitarne la visione tramite uno scroll e non possono essere oscurati da un algoritmo – il fenomeno dello shadowban.
Inoltre, un cartellone non resta mai soltanto un cartellone.
L’era della frammentazione è anche quella della contaminazione dei contenuti.
Questi inserti pubblicitari, oltre a catturare l’attenzione per il loro grande impatto visivo e trasversale, finiscono poi anche in digitale, tramite ricondivisioni ulteriormente moltiplicate dalla visibilità dei volti da copertina.
Davvero, certe cose non tramonteranno mai.