L’accordo di licenza di Fox News per distribuire il podcast conservatore Ruthless

Di il 22 Luglio, 2025
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È l’ultimo tassello nella strategia dell’emittente nei new media. Dopo l’acquisizione di Red Seat Ventures e l’investimento in The Lighthouse, il podcast conservatore punta ad ampliare il pubblico giovane
Foto copertina: Flickr.

Fox News continua la propria espansione nel campo dei cosiddetti nuovi media, prodotti di informazione o di infotainment non appartenenti a testate tradizionali. L’ultimo passo è stato l’accordo di licenza con il podcast conservatore Ruthless.

Questo significa che lo show verrà quindi distribuito dall’emittente della famiglia Murdoch, senza che questa abbia però dovuto acquistarlo.

Come evidenzia Axios, è la prima volta che Fox News concede in licenza un podcast.

I termini finanziari dell’accordo – che implica un investimento da parte della Fox –, non sono stati resi noti, scrive Variety.

Appare invece più chiara la strategia della rete conservatore nei confronti dei new media, per i quali ha creato un nuovo dipartimento che – sottolinea Sara Fischer su Axios – ospiterà i podcast di opinione e non giornalistici, a testimonianza della centralità di questi prodotti nella propria offerta.

Allo stesso tempo, però, l’emittente sta evitando di acquistare direttamente questi format, sia per garantirne l’indipendenza, sia – forse, soprattutto – per limitare i costi ed evitare eventuali perdite sul piano economico, nel caso in cui l’audience dei podcast dovesse calare e finissero per chiudere.

Quest’anno, prima di Ruthless, Fox News ha già acquistato la società di media digitali Red Seat Ventures, che offre consulenza creativa e di marketing a diversi programmi condotti da personalità di spicco nel mondo conservatore e del movimento Make America Great Again – da Bill O’Reilly, a Megyn Kelly e Tucker Carlson.

Anche in questo caso, comunque, Red Seat – ora parte della stessa divisione new media di Fox News – non è proprietaria dei podcast con cui collabora.

A giugno, poi, Fox Advertising ha annunciato un investimento – di cui non sono noti i dettagli – in The Lighthouse, casa di produzione attiva nel mondo dei content creator e proprietaria di un campus per influencer.

Perché Ruthless

L’ultimo arrivo nella squadra dei nuovi media della Fox è un podcast inaugurato poco prima delle elezioni presidenziali statunitensi del 2020 e oggi molto seguito da un pubblico di destra – soprattutto nella fascia d’età compresa fra i 18 e i 45 anni, dove è tra le fonti di informazione più diffuse.

A livello di posizionamento politico e di audience, specifica Axios, si potrebbe considerare come la controparte conservatrice del progressista Pod Save America.

Lo conducono quattro presentatori esperti di comunicazione politica, come Josh Holmes, ex capo dello staff del senatore repubblicano Mitch McConnell, Michael Duncan, John Ashbrook – anche loro già colleghi nell’ufficio di McConnell.

Insieme, ricorda Variety, hanno fondato l’agenzia di relazioni pubbliche e lobbying Cavalry, che ha legami stretti con l’establishment repubblicano.

Ai tre si aggiunge Shashank Tripathi, conosciuto per i contenuti provocatori X pubblicati con lo pseudonimo Comfortably Smug, che contribuisce a dare al programma un tono meno formale e più ironico – pur restando profondamente politico e ideologico.

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Foto: Wikimedia Commons.

In seguito all’accordo, ha detto Porter Berry, caporedattore e presidente di Fox News Digital e responsabile della divisione new media, i quattro conduttori di Ruthless diventeranno collaboratori di Fox News stessa, secondo modalità da definire.

Sul destino del podcast, invece, Berry non ha dubbi: l’obiettivo, ha sottolineato, è renderlo “il più grande e migliore spettacolo possibile”.

Secondo Axios, questo accordo per la concessione in licenza potrebbe fare da apripista ad altre collaborazioni simili da parte dell’emittente.

Le parole dell’amministratrice delegata di Fox News, Suzanne Scott, sembrano lasciare aperta questa ipotesi.

“Abbiamo costruito un portafoglio di personalità di successo senza pari”, ha dichiarato.

Lo scopo è “eccellere nell’attuale panorama mediatico in evoluzione, in cui il podcasting offre il tipo di coinvolgimento approfondito per cui le nostre piattaforme sono conosciute”.

Anche perché il modello della tv via cavo, di cui Fox e i suoi competitor sono i principali interpreti, non è più sufficiente a mantenere i conti degli editori in ordine.

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Journalist writing on European politics, tech, and music. Bylines in StartupItalia, La Stampa, and La Repubblica. From Bologna to Milan, now drumming and writing in London.

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