
Il 12 maggio scorso è iniziato a New York il processo al rapper e musicista r&b Sean Combs, conosciuto come P. Diddy – in passato Puff Daddy – e accusato di traffico di esseri umani a scopo sessuale e di avere gestito un’organizzazione criminale per lo sfruttamento sessuale.
Il processo non è trasmesso in diretta a causa delle testimonianze spesso esplicite e, per riuscire ad accaparrarsi un posto in tribunale, centinaia di persone si sono messe in fila prima dell’alba. Come a un concerto di una pop star.
Tra la gente in fila, anche giornalisti e influencer, che, in modo diverso, stanno seguendo il caso.
Da un lato, le maggiori testate, come il New York Times, hanno assunto dei cosiddetti line holder, persone incaricate di mettersi in fila – in questo caso durante la notte – per poi lasciare il posto al cronista del giornale che, poco prima dell’orario di ingresso, subentra ed entra al suo posto.
I content creator che seguono il processo di Diddy non hanno questo lusso e, per assicurare la copertura del processo ai propri follower, contano proprio sulle loro offerte per pagarsi il viaggio e l’alloggio.
Sono youtuber, tiktoker e anche professionisti dell’informazione che hanno deciso di assumere i panni degli influencer sui social media. In alcuni casi, si tratta di quelli che la giornalista Sella-Rosa Leinonen ha definito journo-influencer in una ricerca per la London School of Economics.
In tribunale
Fuori dal tribunale federale di New York, in questi giorni si vede di tutto.
Come ha scritto il Wall Street Journal, una serie di smartphone montati sui cavalletti inquadra creator che indossano parrucche o sono vestiti da cowboy, oltre a qualcuno che indossa un berretto di Kermit la rana.
Molti di loro hanno newsletter su Substack, profili Instagram e TikTok e canali YouTube dai quali comunicano gli aggiornamenti sulla vicenda.
Tra questi c’è Samson Crouppen, comico e consulente in ambito social di Los Angeles che, grazie ai duemila dollari donati finora dai suoi follower, sta seguendo da “giornalista comico” – come si è definito – il suo primo processo.
Su TikTok è Secret Service Sam e, quando stava per iniziare il procedimento a Diddy, i suoi fan gli hanno chiesto di prendere l’aereo e andare a coprire il caso.
“Tutti a dire ‘Sam, devi esserci per noi’. Ho detto ‘ok’ e mi sono buttato”, ha risposto Crouppen, ricorda il New York Times.
Alcuni dei suoi video condivisi su TikTok hanno raggiunto centinaia di migliaia di visualizzazioni, uno quasi tre milioni.
View this post on Instagram
Fatti o no
Come spesso accade, queste personalità a metà tra informazione e intrattenimento ci tengono a ribadire la loro distanza dal giornalismo – “non comprato dai media tradizionali”, si è descritto Crouppen – e sono quindi meno soggette alla piena aderenza ai fatti.
La giornalista del Wall Street Journal Isabella Simonetti l’ha riassunto in modo efficace.
I resoconti degli influencer del processo a Combs “abbondano di impressioni personali e supposizioni, ma scarseggiano di elementi fondamentali del giornalismo tradizionale, come la verifica dei fatti e il confronto tra diverse opinioni”.
La creator Emilie Hagen, laureata in giornalismo, utilizza i suoi account Instagram e Substack per raccontare il procedimento giudiziario con modalità poco affini a quelle di un reporter.
Ha affermato che, nonostante i giornalisti stiano attenti a quello che dicono, la “maggior parte delle persone non cerca quello. Vogliono che i nuovi media siano più piccanti”.
Ma, così come per le testate, anche per i news influencer, non c’è soltanto un possibile modello di comunicazione – e, dunque, di business.
Ad esempio, in maniera diversa e più approfondita, la youtuber Tisa Tells si è specializzata nel seguire casi giudiziari delle grandi star americane e oggi il suo canale sulla piattaforma video di Google ha superato i 563mila follower, anche grazie ai continui aggiornamenti su Combs.
Le sue analisi sul processo hanno acquistato credibilità anche fra i media mainstream, tant’è che Hollywood Reporter le ha chiesto il suo punto di vista sulla vicenda.
Il New York Times riporta che quando Regina Ventura, madre di Casandra Ventura – l’ex compagna di Combs, che l’ha denunciato nel 2023 per stupro e violenze sessuali – ha incrociato Tells all’uscita del tribunale, ha riconosciuto la youtuber, dicendole con tono amichevole: “Io ti conosco”.