ByteDance va a caccia di super esperti di IA

Di il 30 Aprile, 2025
Google, OpenAI e DeepSeek sono al lavoro per lo sviluppo di una nuova "Intelligenza artificiale generale", la più grande mai esistita. In corsa c'è anche la casa madre di TikTok

La mamma di TikTok, ByteDance, ha dato i natali ad alcune delle app più utilizzate al mondo come, appunto, TikTok ma anche Douyin e Toutiao. Adesso è al lavoro sullo sviluppo di una nuova intelligenza artificiale avanzata che viene definita “generale” perchè considerata la più grande mai esistita sinora. Chiaramente non è l’unica big tech a correre per la super IA. Sul campo ci sono anche giganti come OpenAI, Google e DeepSeek. Chi arriverà primo?

ByteDance tra i “giganti dei dati”

Secondo quanto si legge sul New York Times, ByteDance ha utilizzato i dati provenienti dalle sue app per rendere le stesse applicazioni sempre più avanzate e in grado di rispondere alle necessità degli utenti. Ma non sarebbe stato questo l’unico scopo della maxi raccolta.

La big tech cinese, sempre secondo il New York Times, avrebbe utilizzato i big data per alimentare la sua intelligenza artificiale investendo miliardi di dollari nell’infrastruttura necessaria per farlo. In particolare, ha portato a termine la costruzione di giganteschi data center in Cina e nel Sud-est asiatico anche con l’acquisto di semiconduttori avanzati.

Lo spazio commerciale di ByteDance. Foto: Wikipedia.

Adesso ByteDance è a caccia di personale altamente specializzato in IA. D’altronde, che fare di una miniera d’oro se poi non c’è chi sa come far fruttare quella gigantesca mole di dati?

Sebbene molte aziende cinesi abbiano già avviato progetti di intelligenza artificiale, un numero molto più esiguo dispone delle risorse necessarie per investire in personale qualificato e nella potenza di calcolo necessaria ad accelerare la tecnologia. E non è il caso di ByteDance.

I social di ByteDance in numeri

Per quantificare la mole di dati di cui stiamo parlando, ricordiamo che TikTok conta circa 170 milioni di utenti.

In Cina, invece, circa 700 milioni utilizzano Douyin, 300 milioni scorrono i titoli sull’app di news Toutiao e Doubao ha conquistato 60 milioni di utenti nei primi tre mesi di lancio, confermandosi il chatbot più popolare in Cina fino al lancio di DeepSeek.

Ogni video singolo video che gli utenti di ByteDance guardano o pubblicano fornisce all’azienda un ulteriore dato su inclinazioni, preferenze e gusti personali.

Una mole impressionante che ha spinto i legislatori di Washington al famoso ban di TikTok. Dopo essere temporaneamente scomparso negli Stati Uniti per ottemperare alla legge del 19 gennaio, TikTok è tornato poi online ma era ancora assente dagli app store. Fino al 13 febbraio, quando sia Google che Apple hanno ripristinato la presenza dell’app.

La legge sul divieto è ancora in fase di elaborazione, mentre politici e dirigenti aziendali stanno lavorando su come procedere e Trump ha prorogato a metà giugno la scadenza.

Super IA in arrivo

Mentre negli USA si discute del destino di TikTok, intanto, secondo alcuni esperti citati dal New York Times, si prevede che un team di ricerca in qualche parte del mondo realizzerà presto l’Intelligenza artificiale generale, entro uno o due anni.

Solo lo scorso anno ByteDance ha speso circa 11 miliardi di dollari in infrastrutture come data center, apparecchiature di rete e chip per computer, secondo un rapporto la società finanziaria cinese Zheshang Securities. Molto probabilmente, affermano gli analisti, ha acquistato chip da produttori cinesi come Huawei e Cambricon.

Parallelamente, nel 2021, ByteDance ha lanciato Volcano Engine, un’azienda che consente ad altre imprese di pagare per utilizzare alcuni strumenti di analisi dati e funzionalità innovative come filtri e strumenti che fanno apparire un volto più vecchio o più giovane.

Con le nuove funzioni, ByteDance ha anche aiutato aziende come Haier e Hisense a sviluppare tecnologie di tracciamento del movimento per la domotica. Ma non solo.

A usare Volcano Engine è anche GAC Group, uno dei maggiori produttori cinesi di veicoli elettrici, che lo impiega nella traduzione e gestione di dati delle auto vendute al di fuori della Cina. E anche Mercedes-Benz lo ha integrato nei suoi assistenti vocali e nella navigazione assistita.

Insomma, le basi per costruire la super IA pare che ci siano, chi sa quale tra i giganti del tech arriverà prima degli altri.

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Chiara Buratti muove i suoi primi passi nel mondo del giornalismo nel 2011 al "Tirreno" di Viareggio. Nel 2012 si laurea in Comunicazione Pubblica e nel 2014 consegue il Master in Giornalismo. Dopo varie esperienze, anche all'estero (El Periódico, redazione Internazionali - Barcellona), dal 2016 è giornalista professionista. Lavora nel web/nuovi media e sulla carta stampata (Corriere della Sera - 7, StartupItalia). Ha lavorato in TV con emittenti nazionali anche come videoeditor e videomaker (Mediaset - Rete4 e Canale 5, Ricicla.tv).