Il nuovo modello di Perplexity per aumentare i ricavi dei giornali

Di il 10 Settembre, 2025
free Wikimedia Commons_Perplexity_SAN FRANCISCO, CALIFORNIA - OCTOBER 30: Aravind Srinivas, Co-Founder & CEO of Perplexity, speaks onstage during TechCrunch Disrupt 2024 Day 3 at Moscone Center on October 30, 2024 in San Francisco, California. (Photo by Kimberly White/Getty Images for TechCrunch)
Con il Publishers' Program e l’abbonamento Comet Plus, l’azienda prova a ridefinire la collaborazione tra gruppi editoriali e società di IA, introducendo un diverso meccanismo di remunerazione per le testate
Foto copertina: Aravind Srinivas, ad di Perplexity, all’evento TechCrunch Disrupt, nel 2024 a San Francisco. Foto: Wikimedia Commons.

La startup di intelligenza artificiale Perplexity, che a luglio di quest’anno ha raggiunto una valutazione di 18 miliardi di dollari, sta tentando un approccio innovativo nel rapporto tra aziende di IA e gruppi editoriali. Il suo metodo è racchiuso in due progetti legati fra loro, chiamati Con il Publishers’ Program e l’abbonamento Comet Plus, l’azienda prova a ridefinire la collaborazione tra gruppi editoriali e società di IA, introducendo un nuovo modello di remunerazione per le testate.

Il primo dei due, lanciato a luglio del 2024, è un modello di collaborazione pubblicitaria e tecnologica che consente agli editori che decidono di prendere parte al programma di ottenere parte dei ricavi generati quando i loro contenuti vengono utilizzati nelle risposte di Perplexity che includono annunci.

Oltre a questo meccanismo di revenue sharing, così come lo ha definito la stessa Perplexity, l’azienda consente alle testate di accedere a una serie di strumenti per il monitoraggio e l’ottimizzazione della propria presenza, come Api, analytics e l’accesso ai servizi Enteprise Pro di Perplexity.

Fra le prime testate aderenti ci sono Time, Fortune, Texas Tribune, Der Spiegel, oltre al sistema di gestione dei contenuti editoriali WordPress.

Un anno dopo, lo scorso agosto, la società guidata dall’amministratore delegato Aravind Srinivas ha inaugurato, all’interno del Publishers’ Program, Comet Plus.

Si tratta di un abbonamento da cinque dollari al mese, incluso per gli utenti alla versione Pro e Max di Perplexity, che può rappresentare un precedente importante e segnare un cambio di passo nelle collaborazioni fra media e società di IA.

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Comet Plus per i giornali

Il funzionamento del motore di ricerca di Perplexity, basato sull’IA, ha bisogno di poter contare su una quantità ampia di fonti di qualità a cui attingere. Dunque, ha bisogno della partecipazione delle testate.

“Gli editori sono la spina dorsale di Perplexity e l’intero modello di business di Comet Plus ha origine dal loro feedback”, ha detto a Digiday Jessica Chan, responsabile delle relazioni con i gruppi editoriali.

La novità consiste nel fatto che gli editori non vengono più remunerati soltanto tramite la quota di ricavi pubblicitari legata alla visibilità dei contenuti, ma sono anche le entrate stesse generate dalle iscrizioni al servizio Comet Plus a essere condivise con le testate.

Più nello specifico, scrive Bloomberg, Perplexity trattiene per sé il 20% del totale degli incassi degli abbonamenti, mentre il restante 80% spetta agli editori che partecipano al Publishers’ Program.

Questa quota dell’80%, spiega Chan, è ripartita tra gli editori seguendo “tre categorie: le visite dirette ai siti dei gruppi editoriali da parte degli utenti che navigano con Comet, quando i contenuti degli editori vengono citati come risposta a ricerche effettuate su Comet e quando i contenuti vengono utilizzati dall’assistente IA di Comet per completare delle attività”.

Sebbene la manager non abbia fornito alcun nome delle testate all’interno del Publishers’ Program stiano già sfruttando questo canale di guadagno e non abbia specificato nessuna cifra a riguardo, ha sottolineato a Digiday come il nuovo meccanismo potrebbe garantire “milioni” ai gruppi editoriali.

In questa fase iniziale, Perplexity ha stanziato per loro un fondo di partenza di 42,5 milioni di dollari, alimentato dai proventi delle sottoscrizioni a Comet Plus, oltre che dagli abbonamenti Pro e Max, che ora includono lo stesso Comet Plus.

I pagamenti, ha specificato Chan, “sono già partiti”.

Nuova fase

Come ha ricordato anche Axios, Comet è un tentativo significativo per la definizione di nuove modalità di collaborazione fra società di IA e aziende nel mondo dell’informazione.

Sia perché introduce nuove opzioni di remunerazione per gli editori, oltre ai ricavi pubblicitari, sia perché, di conseguenza, ridimensiona il peso dell’ottimizzazione Seo per scalare l’algoritmo del motore di ricerca nella costruzione dei contenuti giornalistici.

Secondo Chan, la corsa al primo posto sui browser va a discapito della qualità degli articoli, con redattori e cronisti che prediligono titoli acchiappa click e sensazionalismo rispetto alla qualità.

Nonostante la mano tesa ai media, i rapporti di Perplexity con l’industria dell’informazione non sono però così rosei.

I gruppi editoriali giapponesi Nikkei, proprietaria dell’omonimo quotidiano e del Financial Times, e Asahi Shimbun hanno fatto causa all’azienda guidata da Srinivas, accusandola di violare il diritto d’autore.

Un’azione legale simile è partita anche da Dow Jones, controllata da News Corp, la società fondata da Rupert Murdoch che pubblica, tra gli altri, il Wall Street Journal e il New York Post.

Condé Nast, Bbc e New York Times hanno invece inviato lettere di diffida a Perplexity chiedendo di non utilizzare i loro contenuti per addestrare l’algoritmo senza autorizzazione.

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Francesco Puggioni
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Journalist writing on European politics, tech, and music. Bylines in StartupItalia, La Stampa, and La Repubblica. From Bologna to Milan, now drumming and writing in London.

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