Foto copertina: la sede di News Corp a Manhattan. Foto: Flickr.
Dopo quasi due anni di disputa legale, si è delineato il futuro dell’impero dei media creato dall’imprenditore australiano e naturalizzato statunitense, Rupert Murdoch. Sarà il figlio Lachlan, il terzo dei quattro figli con potere decisionale nel precedente trust familiare, a ereditare il controllo dei due gruppi editoriali, Fox Corporation e News Corp.
In un accordo familiare raggiunto lunedì 8 settembre e reso noto dal New York Times, i tre fratelli di Lachlan – Prudence, Elisabeth e James – hanno accettato una buonuscita da 1,1 miliardi di dollari a testa per rinunciare a tutte le loro quote, pari complessivamente a circa l’80% del valore di mercato delle azioni in loro possesso.
È quello che Rupert si auspicava: far sì che le sue televisioni e i suoi giornali restassero un baluardo del mondo conservatore anche dopo la sua morte.
Nonostante in un primo momento James fosse visto come un possibile successore, ben presto le divergenze ideologiche – avendo espresso la volontà di cambiare la linea editoriale di Fox News – hanno convinto il padre a puntare su Lachlan, le cui posizioni di destra non sono mai state in discussione.
Il terzo dei quattro fratelli ha dimostrato la sua aderenza alla linea conservatrice di Rupert in oltre sei anni da amministratore delegato di Fox Corporation, durante i quali il canale di punta, Fox News, è rimasto un punto di riferimento per la destra trumpiana e il movimento Make America Great Again – Maga.
Lachlan è anche presidente di News Corp dal 2014.
Foto: Flickr.
Cosa sarà
L’accordo prevede che Lachlan abbia il controllo esclusivo di un nuovo trust familiare che deterrà la quota di controllo delle azioni con diritto di voto di Fox Corporation (36%) e News Corp (33%), scrive il Wall Street Journal.
Lachlan condividerà le quote della holding con Grace e Chloe, sorelle minori che Rupert ha avuto dalla terza moglie, Wendi Deng. Nessuna delle due, però, avrà potere di voto, così come non lo avevano all’interno del precedente trust, che comprendeva anche Prudence, Elisabeth e James.
Tra i punti dell’intesa raggiunta da Rupert e Lachlan con i tre fratelli esclusi dalla successione, è prevista anche una clausola che proibisce loro di acquistare azioni di Fox Corporation e News Corp per un lungo periodo.
Rupert, presidente emerito di entrambe le compagnie, lascia a Lachlan due società in salute.
Fox Corporation, nonostante la crisi della tv via cavo, ha fatto registrare ricavi annuali record, per oltre 16 miliardi di dollari, con un utile netto di 2,29 miliardi.
Oltre a Fox News e la sua rete di podcast conservatori affiliati, fanno parte della società anche Fox Entertainment, Fox Sports, alcune televisioni locali e il servizio streaming Tubi.
Al figlio prediletto andrà anche il controllo di News Corp, editore del Wall Street Journal, New York Post – che ha annunciato il lancio, nel 2026, di un’edizione californiana, il California Post – HarperCollins, i britannici Times, Sunday Times e Sun, insieme ad altri quotidiani australiani.
Come ricorda il New York Times, News Corp ha chiuso l’anno fiscale con ricavi complessivi per quasi 8,5 miliardi di dollari e 648 milioni di utile netto.
Rupert Murdoch, fondatore di Fox e News Corp, nel 2015. Foto: Wikimedia Commons.
Due anni di fuoco
A dicembre del 2023, Rupert ha cercato di cambiare il trust familiare che garantiva uguali diritti di voto a quattro figli, Prudence, Elisabeth, Lachlan e James.
Il piano, denominato Project Family Harmony, prevedeva di potenziare la posizione di Lachlan per garantirgli una posizione privilegiata nel caso in cui gli altri fratelli provassero a coalizzarsi per metterlo in minoranza.
Questo tentativo di modifica del trust ha incontrato la resistenza di Prudence, Elisabeth e James, che hanno fatto causa al padre e al fratello, ottenendo un parere favorevole di un giudice del Nevada a dicembre del 2024.
Nonostante questa sentenza, Rupert e Lachlan hanno fatto appello e avviato negoziazioni con i tre, raggiungendo, pochi giorni fa, l’atteso accordo.
Un’intesa che, dopo due anni di conflitto interno, sancisce la vittoria dello status quo per Fox e News Corp.
