
Fino a oggi, un’app che funziona senza internet era forse soltanto nell’immaginario di pochi.
Bitchat, l’ultima trovata di Jack Dorsey, cofondatore di Twitter e Bluesky – poi abbandonata –, ha una caratteristica davvero singolare: per inviare e ricevere messaggi non ha bisogno di alcuna connessione, ma sfrutta le reti locali peer-to-peer che utilizzano la tecnologia Bluetooth Low Energy.
Dunque, attivando il bluetooth gli utenti potranno scambiarsi pareri e opinioni, ma a certe condizioni.
Una novità che interessa in particolar modo il network di Dorsey, basato sulla decentralizzazione del dato e piattaforme di microblogging che usano AT Protocol, un protocollo, appunto, decentralizzato, disponibile per Android, iOs e web.
E che oggi aspirano a diventare una sorta di nuovo fediverso.

L’icona di Bitchat.
Tentato cambiamento
Il principio alla base di Bitchat è semplice: ogni smartphone su cui è installata l’app diventa un nodo autonomo in una rete cosiddetta mesh, capace di inviare e ricevere messaggi crittografati con altri dispositivi nel raggio di circa 30 metri.
Quando più dispositivi sono presenti nella stessa area, il segnale può “saltare” da uno all’altro, permettendo la trasmissione dei messaggi fino a 200 metri in condizioni favorevoli, grazie a sette passaggi consecutivi.
Si tratta appunto di un sistema completamente decentralizzato: nessun server centrale, nessun tracciamento, nessuna registrazione. Basta installare l’app e generare un ID casuale.
E non c’è neppure bisogno di comunicare il proprio numero di telefono, email o altri dati personali, come si legge su Wired.
Ad annunciare questa piccola ma grande rivoluzione è stato lo stesso Dorsey con un documento pubblicato su Github.

Jack Dorsey, cofondatore di Twitter, nel 2008. Foto: Wikimedia Commons.
Viva la privacy
Come sempre avviene con le potenziali evoluzioni nell’era digitale, sebbene si tratti di un’innovazione che può aprire a molteplici scenari, la privacy è il nodo cruciale.
Dorsey, nel suo documento lanciato su Github, dedica un intero paragrafo proprio a questa questione.
In particolare, riferisce che ogni messaggio su Bitchat è protetto da crittografia e se il destinatario non si trovasse connesso con il bluetooth nel momento della ricezione del messaggio, la rete dell’app lo conserverà per 12 ore, provando a inoltrarlo svariate volte fino a che sarà cancellato.
Secondo Dorsey, questa app, in futuro, potrebbe utilizzare anche altri sistemi che ne estenderanno la portata in modo significativo: dal wi-fi direct ad altre soluzioni molto più prestanti come la tecnologia wireless a lungo raggio LoRa, che può spingersi fino a 15 chilometri di distanza.

Immagine: Pexels.
Dubbi sulla sicurezza
Sebbene il suo fondatore abbia garantito la massima sicurezza, alcuni hanno già espresso dubbi relativi al fatto che Bitchat possa diventare un perfetto sistema di comunicazione per acquisti di merci illecite, sottlinea Wired.
Per il momento ancora in fase sperimentale, Bitchat è già stato introdotto nel programma TestFlight per iOs, ma gli slot disponibili per testarlo sono già andati esauriti.
Insomma, ci sarà da attendere ancora un po’ per provarlo e testare con mano se possa davvero rappresentare un’evoluzione nel comparto tech e fino a che punti possa spingersi questa tecnologia.
Altre app di messaggistica – anche se funzionanti con una regolare connessioni Internet – sono già state al centro di indagini internazionali.
Ne è un esempio Telegram, per la quale il suo cofondatore Pavel Durov è stato arrestato lo scorso anno in Francia per 12 capi d’imputazione che vanno dalla complicità in attività criminali organizzate alla fornitura di servizi di crittografia illegali.