
Lunedì scorso, 9 giugno 2025, Warner Bros. Discovery ha annunciato che le sue consociate saranno divise in due nuove realtà separate.
La prima, denominata Global Network, comprenderà i servizi di televisione tradizionali e i canali associati alla Cnn, compresi i programmi sportivi di cui detiene i diritti.
La seconda, che prende il nome di Streaming and Studios, sarà invece composta dagli studi di produzione di film e serie televisive, e dal servizio di streaming Hbo.
Il 20% di questa realtà sarà di proprietà di Global Networks, nella speranza che i ricavi siano utili a risollevare la situazione finanziaria precaria in cui si ritrova.
Questo è il primo dei grandi accordi e cambiamenti previsti a inizio anno e che potrebbe cambiare una parte rilevante del panorama mondiale dei media.

I Warner Bros Studios a Burbank, in California. Foto: Wikimedia Commons.
Vita turbolenta
La Warner Bros. Discovery era stata creata con la fusione tra Warner Media e Discovery nell’aprile del 2022.
Ai tempi la notizia aveva creato grandi aspettative.
Gli analisti avevano previsto che l’accordo avrebbe creato un conglomerato forte e in grado di plasmare il futuro del settore.
L’intesa era stato il primo passo dell’azienda di telecomunicazione AT&T – l’ex proprietaria della WarnerMedia – per uscire dal mondo dei media.
L’obiettivo non era solo quello di creare una realtà solida nel mondo della televisione e della produzione cinematografica.
Il grande annuncio consisteva più nel fatto che Discovery+ e Hbo, due piattaforme di streaming, sarebbero state unite, con l’obiettivo di creare un competitor dei grandi nomi come Netflix e Amazon Prime Video.
Dopo solo tre anni, però, il gruppo ha rinunciato ai suoi piani, decidendo di creare due realtà divise, più piccole e dinamiche, con meno pesi economici da sopportare.

La sede centrale della Cnn ad Atlanta. Foto: Wikimedia Commons.
Sfide perse e da vincere
Dopo alcuni successi iniziali, come la creazione del terzo polo televisivo in Italia con il canale Nove, la compagnia ha iniziato ad accusare i primi colpi.
Uno dei problemi maggiori affrontati dal gruppo è legato alla storica emittente di sua proprietà.
La Cnn infatti da anni sta vivendo un declino comune anche a molti altri canali di informazione via cavo.
La soluzione ideata per risolvere la situazione era stata quella di creare un servizio di streaming, la Cnn+, per offrire agli spettatori un’offerta più varia che includa anche un canale di notizie in rete e sia in grado di adattarsi alla nuova era digitale.
La stessa idea, con scopi diversi e obiettivi di mercato più aggressivi, è stata utilizzata da Espn – di proprietà della Walt Disney Company.
In più, anche il sito di notizie online della Cnn ha vissuto un cambiamento simile, con l’introduzione degli abbonamenti online.
In aggiunta a questi problemi, si sono anche complicati i rapporti tra Consiglio di amministrazione e azionariato.
A maggio, il Cda della Warner Bros. Discovery aveva presentato i pacchetti di retribuzione del 2024 per i dirigenti di più alto livello.
Tra questi, il pagamento a favore dell’amministratore delegato, David Zaslav, ammontava a 52 milioni di dollari, il 4% in più rispetto all’anno precedente.
Gli azionisti, non contenti dell’andamento, con il 59% dei voti contrari a questi pagamenti, hanno respinto la proposta e costretto a una a nuova negoziazione sul tema.

La sede di Hbo a Manhattan. Foto: Wikimedia Commons.
Continuo rebranding
La Warner Bros Discovery negli ultimi anni è finita anche al centro dell’attenzione dei social media e del ciclone dei meme.
La gestione del servizio di streaming Hbo da parte del gruppo era diventata un motivo di scherno da parte del web.
Nella mente dell’ad Zaslav, l’integrazione tra Hbo e Discovery+ sarebbe dovuto diventare uno dei punti di forza dell’azienda dopo la fusione.
Ma nulla è andato come previsto.
Le due piattaforme non sono mai state unite. In più, nessuna delle due ha avuto grande successo, generando ricavi minori del previsto e una bassa crescita di iscritti.
Per risolvere il problema, Zaslav ha deciso di puntare sul rebranding.
La piattaforma di streaming della Warner Bros. era stata lanciata la prima volta nel 2020 con il nome Hbo Max, sfruttando la notorietà della casa di produzione Hbo.
In seguito alla fusione con Discovery però, il servizio era stato rinominato semplicemente Max, per non legarla in maniera definitiva a Hbo.
Anche questa strategia non aveva funzionato, obbligando il gruppo a una continua opera di aggiornamento della strategia di marketing.
A inizio 2025, a causa del poco successo, il gruppo aveva deciso di rilanciare Max, creando un nuovo logo, che ricordasse il collegamento con Hbo.
Infine, il 14 maggio 2025, con un annuncio autoironico, consapevole della confusione creata dai continui cambiamenti, la piattaforma è stata rinominata Hbo Max, con un ritorno alle origini.

Foto: Wikimedia Commons.
Fattore comune
La Warner Bros. Discovery non è però l’unica azienda media ad attraversare cambiamenti burrascosi e innovazioni.
Il settore è in fermento, dopo anni di stagnazione e decrescita.
A luglio del 2024, si è realizzata la fusione tra Paramount e Skydance, azienda fondata da David Ellison – figlio di Larry Ellison, co-fondatore e amministratore delegato di Oracle.
Una strategia simile a quella annunciata dalla Warner Bros. Discovery è al momento sotto esame anche da parte della Comcast, altro colosso americano dei media, proprietaria della Nbc.
In particolare, Comcast sta valutando di separare le sue emittenti via cavo dai servizi di streaming e di produzione cinematografica.
Una serie di cambiamenti concreti e suggestioni stanno attraversando, come previsto, il 2025. In attesa di sapere se e quali sviluppi ci saranno per la Fox e News Corp e come finirà la vicenda legata alla disputa per la successione all’interno della famiglia Murdoch.