Trump vuole posticipare il ban di TikTok per la terza volta

Di il 05 Giugno, 2025
Pechino e Washington lavoravano a un accordo per scorporare le attività statunitensi del social di ByteDance sotto una società americana. Il progetto, però, è stato sospeso dopo l'annuncio dei dazi

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sarebbe pronto a prorogare, per la terza volta consecutiva, il ban a TikTok.

Slitterebbe di nuovo, quindi, la data del divieto imposto dal Congresso sul social di proprietà di ByteDance, che, inizialmente, sarebbe dovuto entrare in vigore il 19 gennaio poi all’inizio di aprile e infine al 19 giugno.

Nel frattempo, sono arrivati i dazi e secondo la Cnn, finché la controversia tra Washington e Pechino non si sarà risolta, da parte di Trump non ci sarà alcuna comunicazione. Così pare che da Washington arrivi una nuova fumata nera.

Come si legge sul New York Post, infatti, il presidente statunitense è pronto a posticipare ancora la scadenza del divieto di TikTok, mentre la Casa Bianca e la Cina si preparano ai colloqui sui dazi.

“Il presidente ha detto che è disposto ad annunciare un’altra proroga se necessario”, ha dichiarato a On The Money un funzionario governativo a conoscenza delle idee del presidente.

“I cinesi vogliono solo usare questa situazione come leva nei colloqui commerciali”, ha aggiunto il funzionario.

Un banchiere di Wall Street coinvolto nell’accordo per la vendita sostiene che Trump possa far “scomparire” TikTok dagli app store il 19 giugno solo se ottiene un vantaggio strategico nelle negoziazioni per l’accordo commerciale con la Cina.

Donald Trump, 45esimo e 47esimo presidente degli Stati Uniti. Foto: Wikipedia.

Trump e TikTok

Da tempo era in lavorazione un accordo che avrebbe scorporato le attività statunitensi di TikTok in una società con sede negli Stati Uniti, la cui maggioranza era di proprietà e gestita da investitori statunitensi.

Il progetto, però, è stato sospeso dopo che la Cina ha indicato che non lo avrebbe approvato in seguito agli annunci dei massicci dazi sui prodotti cinesi dopo il Liberation Day.

Pechino era stato inizialmente punito con un’aliquota del 145%, ridotta al 30% il mese scorso quando entrambe le parti hanno iniziato i colloqui per un accordo finale.

Tra accordi e disaccordi, però, ByteDance è ancora in attesa e la questione non è soltanto relativa alla guerra commerciale tra Washington e Pechino, ma anche all’interno dell’America stessa.

Di fatto, alcuni senatori democratici, come Mark Warner ed Ed Markey, ritengono che Trump non abbia l’autorità legale per prorogare la scadenza, sostenendo che l’accordo che era stato preso in considerazione non soddisferebbe i requisiti legali.

Dall’altro lato, su TikTok pesano le accuse americane di avere sottratto dei dati dagli Stati Uniti nell’ambito di un’iniziativa del governo cinese per spiare i cittadini statunitensi. Ma ByteDance ha negato le accuse.

Foto: Pexels.

ByteDance verso l’IA

Nel frattempo, la casa madre di TikTok non è rimasta con le mani in mano e sta lavorando a qualcosa che possa avvicinarsi all’intelligenza artificiale avanzata definita “generale”, perché considerata la più grande e onnicomprensiva mai esistita sinora, in grado di competere con gli umani in qualsiasi attività.

Chiaramente, non è l’unica big tech a correre per la super IA, ma, secondo quanto si legge sul New York Times, ByteDance ha utilizzato i dati provenienti dalle sue app per rendere le stesse applicazioni sempre più avanzate e in grado di rispondere alle necessità degli utenti.

Ma non sarebbe stato questo l’unico scopo della maxi raccolta.

Solo lo scorso anno, ByteDance aveva speso circa 11 miliardi di dollari in infrastrutture come data center, apparecchiature di rete e chip per computer, secondo un rapporto della società finanziaria cinese Zheshang Securities. E ora è a caccia di superesperti di IA.

Devi essere loggato per lasciare un commento.
/ Published posts: 48

Chiara Buratti muove i suoi primi passi nel mondo del giornalismo nel 2011 al "Tirreno" di Viareggio. Nel 2012 si laurea in Comunicazione Pubblica e nel 2014 consegue il Master in Giornalismo. Dopo varie esperienze, anche all'estero (El Periódico, redazione Internazionali - Barcellona), dal 2016 è giornalista professionista. Lavora nel web/nuovi media e sulla carta stampata (Corriere della Sera - 7, StartupItalia). Ha lavorato in TV con emittenti nazionali anche come videoeditor e videomaker (Mediaset - Rete4 e Canale 5, Ricicla.tv).