
Secondo i dati di Similarweb e Digiday, ad aprile l’83% del traffico generato da ChatGpt verso link web esterni è stato indirizzato a siti di notizie e media, in aumento rispetto al 64% di gennaio.
Anche il traffico di ChatGpt stesso continua a crescere quest’anno.
L’utilizzo dell’assistente di intelligenza artificiale di OpenAI ha generato 243,8 milioni di visite a 250 siti web di notizie nell’aprile 2025, in aumento del 98% rispetto ai 123,2 milioni di visite di gennaio, ha riferito David Carr, senior insights manager della società di analisi dati Similarweb.
Insomma, alcuni editori che probabilmente avevano maledetto il software IA accusandolo di violazione del copyright oggi lo ringraziano e auspicano che il traffico vada crescendo costantemente.
ChatGpt e media
Secondo quanto si legge su Digiday, tra i siti che hanno registrato il maggiore incremento nella quota di traffico dalla piattaforma intelligente di OpenAI quest’anno ci sono Bbc, in aumento del 188,9% da gennaio, con circa 118.000 visite, Fox News, +166,3%, ossia circa 113.000 visite in più, e Independent, in crescita del 157,7% a 80.000 visite.
Il mese scorso, alcuni media hanno riscontrato, invece, una diminuzione del traffico che arrivava da ChatGpt: quello in lingua spagnola di Cnn è sceso del 55,3% a 49mila visite, quello di Mumsnet si è ridotto del 50,26%, con 65mila visite, e quello di HuffPost ha fatto segnare un -47,7%, conteggiando 174mila visite.
Tra i siti che hanno ricevuto il più alto traffico da ChatGpt nella categoria notizie e media nell’aprile 2025 figurano Guardian e Reuters, con circa 1,5 milioni di visite ciascuno.
Una differenza sostanziale sta nel fatto che Guardian ha un accordo di licenza con OpenAI, Reuters no.

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In numeri
Nel complesso, le visite a ChatGpt a livello globale sono aumentate del 182% su base annua e del 13% nel mese di aprile, riporta Similarweb.
E anche i referral esterni totali – non solo quelli diretti a siti di notizie – sono in aumento, con ChatGpt che ha generato 293,5 milioni di visite ad aprile 2025, segnando un +53,4% rispetto a gennaio di quest’anno.
ChatGpt era stato originariamente progettato per fornire risposte generate dall’IA ai prompt all’interno della sua piattaforma, non ai risultati di ricerca, ha osservato Carr.
Un fenomeno che è cambiato quando OpenAI ha aggiunto la ricerca in tempo reale a ChatGpt nell’ottobre 2024, con link alle fonti, per poi renderla disponibile a tutti gli utenti a febbraio.
Perplexity, invece, ha sempre incluso link a siti web nelle risposte sulla piattaforma.
“La piattaforma è ancora progettata per presentare innanzitutto delle risposte, ma ora è più generosa con gli editori nel fornire link in uscita”, ha fatto sapere Carr.
Il team di OpenAI ha dichiarato di stare “investendo in un’esperienza di ricerca più rapida e intelligente”.
L’azienda guidata da Sam Altman ha aggiunto di voler continuare a “supportare gli editori, generando traffico e aiutando le persone a scoprire notizie e informazioni di alta qualità”.
Se da un lato c’è un’apertura verso il mondo dei media, da un altro non sono poche le cause legali che accusano OpenAI di violazione del copyright per aver copiato contenuti dell’editore, tra cui casi il New York Times, Ziff Davis e un gruppo di giornali di proprietà di Alden Global Capital.
Non è tutto oro
Nonostante gli incrementi, tre dirigenti del settore editoriale hanno dichiarato a Digiday che il traffico di riferimento da ChatGpt non è ancora così significativo, soprattutto alla luce del calo dei clic dalla ricerca Google dovuto all’espansione della funzionalità dell’IA generativa.
“I referral provenienti dall’intelligenza artificiale sono aumentati di oltre il 1000% anno su anno”, ha affermato un dirigente editoriale rimasto anonimo.
“Ma è un fenomeno meno esplosivo di quanto il numero suggerisca, perché siamo passati da un numero prossimo allo zero a un numero che ha comunque un impatto trascurabile”.
Alcuni editori hanno rivelato che il traffico proveniente da ChatGpt è addirittura inferiore a quello di X o Bluesky.
Limiti e successi del software di OpenAI per il mondo dell’informazione sono dunque in costante definizione.
Ma chissà quali saranno i numeri del prossimo semestre e se aumenteranno gli editori che ringrazieranno la società di Altman.