Apple sta valutando l’acquisizione di Perplexity per rilanciare la sua IA

Di il 24 Giugno, 2025
Le trattative sarebbero ancora nelle fasi iniziali, ma se si concretizzassero rappresenterebbero la più importante e costosa acquisizione nella storia dell'azienda guidata da Tim Cook

I dirigenti di Apple starebbero valutando l’acquisizione di Perplexity AI.

L’obiettivo di Cupertino sarebbe quello di attrarre a sé più talenti per accelerare lo sviluppo del proprio motore di ricerca basato sull’intelligenza artificiale.

A dare la notizia è stata l’agenzia di stampa americana Bloomberg venerdì 20 giugno. Secondo quanto si apprende dai media, le trattative sarebbero ancora nelle fasi iniziali e non è certo che si concretizzino.

Se andassero in porto, rappresenterebbero una delle acquisizioni più importanti – e di certo la più costosa, data la valutazione tra i 14 e 18 miliardi di dollari di Perplexity – per l’azienda di Tim Cook, alle prese con diverse difficoltà nello sviluppo e nell’integrazione di soluzioni di IA.

Tim Cook, ad di Apple, in visita alla Commissione Europea nel 2019. Foto: Wikipedia

Trattativa Apple-Perplexity

Al centro della conversazione ci sarebbero, sempre a detta di Bloomberg, il responsabile fusioni e acquisizioni di Apple, Adrian Perica, che avrebbe già discusso l’idea con il vicepresidente dei servizi, Eddy Cue, e i principali dirigenti dell’azienda.

Se la trattativa andasse a buon fine, per l’azienda di Cupertino sarebbe un grande colpo.

Tuttavia, si tratta di una fase ancora iniziale: il gruppo californiano non ha ancora discusso con Perplexity un’offerta d’acquisto e i colloqui interni potrebbero non portare nemmeno a una proposta formale.

Piano B

I dirigenti avrebbero anche discusso un’alternativa: invece di acquistare Perplexity, si potrebbe valutare l’opzione di stringere un accordo con l’azienda di IA.

In entrambi i casi, l’idea è quella di sviluppare un motore di ricerca basato su intelligenza artificiale e integrare la tecnologia di Perplexity in Siri.

Insomma, tutto è ancora in fase di definizione.

Quello che è certo è che il motore di ricerca basato su chatbot e IA generativa nato a San Francisco tre anni fa è oggi un attore chiave.

Attualmente valutata 14 miliardi di dollari, Perplexity – dopo aver raggiunto un accordo con il quotidiano francese Le Monde – ora sta trattando anche con i grandi del tech.

Il suo prodotto principale è un motore di ricerca avanzato che, invece di fornire un elenco di link, utilizza modelli linguistici di IA per analizzare le query in linguaggio naturale e fornire risposte personalizzate, complete di riferimento alle fonti citate.

Processo a Google

In questo momento, Perplexity sta anche rivalutando l’accordo con Google dopo il processo antitrust, mentre Meta avrebbe tentato invano un’offerta e, nel frattempo, ha investito 14,3 miliardi di dollari per acquisire Scale AI.

Cue ha rivelato che Apple aveva discusso una possibile integrazione di Safari con Perplexity proprio durante la sua deposizione nel caso antitrust contro Google Search.

Il vicepresidente dei servizi di Apple ha anche testimoniato a processo in merito all’accordo di lunga data tra la sua azienda e Google, per rendere il suo motore di ricerca predefinito su iPhone.

A sua volta, Apple ricava ogni anno grandi cifre – nel 2021 sono stati 18 miliardi di dollari – dall’accordo.

IA mancante

Se le autorità di regolamentazione ordinassero ad Apple di interrompere la partnership con Google, l’acquisto di Perplexity faciliterebbe lo sviluppo di un motore di ricerca basato sull’intelligenza artificiale. Ma non solo.

L’operazione finanziaria consentirebbe all’azienda anche di acquisire i talenti necessari per raggiungere il livello di altre big tech in termini di intelligenza artificiale.

Il guadagno sarebbe evidente e Apple potrebbe tornare in gara dopo le tante promesse disattese sullo sviluppo dei propri servizi di IA.

Tra i progetti che Cupertino aveva in cantiere, c’era, infatti, la nuova Siri, che doveva assomigliare a ChatGpt, consentendo agli utenti di sostenere vere e proprie conversazioni.

Ma Tim Cook ne ha ritardato il lancio, che sarebbe, invece, stato una componente centrale per la suite di strumenti Apple Intelligence.

Se andasse in porto l’acquisizione di Perplexity, Apple sarebbe forse finalmente pronta a sfidare gli altri giganti del tech.

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Chiara Buratti muove i suoi primi passi nel mondo del giornalismo nel 2011 al "Tirreno" di Viareggio. Nel 2012 si laurea in Comunicazione Pubblica e nel 2014 consegue il Master in Giornalismo. Dopo varie esperienze, anche all'estero (El Periódico, redazione Internazionali - Barcellona), dal 2016 è giornalista professionista. Lavora nel web/nuovi media e sulla carta stampata (Corriere della Sera - 7, StartupItalia). Ha lavorato in TV con emittenti nazionali anche come videoeditor e videomaker (Mediaset - Rete4 e Canale 5, Ricicla.tv).