Netflix ha siglato un maxi-accordo da 83 miliardi di dollari per rilevare le attività legate agli studi e allo streaming di Warner Bros Discovery (WBD), un pacchetto che comprende alcuni dei più celebri brand dell’intrattenimento a livello globale.
L’accordo porta nella galassia Netflix una library fra le più ambite del settore: dai franchise di Harry Potter e Batman alla programmazione di alto profilo di HBO.
Per la piattaforma, significa consolidare il proprio ruolo nella produzione e distribuzione di contenuti, affiancando al servizio streaming un arsenale creativo di grande valore.

Fuori dall’intesa
Prima del closing, WBD completerà lo spin-off già previsto delle proprie reti via cavo (tra cui CNN, Discovery e Turner), che verranno trasferite in una società diversa.
Solo dopo questo passaggio gli asset relativi agli studi e allo streaming saranno ceduti a Netflix.
L’accordo è arrivato al termine di un processo avviato in ottobre, gestito dal CEO David Zaslav, durante il quale la piattaforma ha superato le offerte avanzate da Paramount e Comcast.
Zaslav, annunciando l’intesa, ha sottolineato che l’accordo garantirà continuità alle storie più significative prodotte da Warner Bros.

Termini economici e governance
Gli azionisti di WBD riceveranno 23,3 dollari in contanti e 4,5 dollari in azioni Netflix per ciascun titolo.
Le attività oggetto dell’operazione sono state valutate 82,7 miliardi di dollari, per un equity value complessivo di 72 miliardi.
Dopo il via libera dei consigli di amministrazione delle due società, l’operazione dovrà ottenere l’approvazione degli azionisti di WBD e il via libera delle autorità regolatorie statunitensi ed europee.
Il closing è previsto in un arco di 12-18 mesi.
David Zaslav resterà alla guida dei nuovi studi WBD, che manterranno una struttura operativa separata da Netflix per la produzione e la distribuzione di film e serie.
Conseguenze sul mercato
Il progetto dovrà superare un esame approfondito da parte dei regolatori negli Stati Uniti e in Europa, vista la presenza capillare delle due aziende nei mercati locali.
Fonti vicine al dossier ritengono comunque che eventuali ostacoli siano superabili, considerando la forte concorrenza globale non solo delle altre piattaforme streaming ma anche di attori come YouTube.




